
Francesca Raimondi
«Sono la mamma di Maria, una bambina con sindrome di Down, quando aveva 5 anni e l’ho portata da Francesca non mi aspettavo nulla, anche se mi diceva che mia figlia avrebbe suonato il violino come tutti i suoi allievi. Ora che ha 10 anni ha imparato a suonare con le dita anche brani complessi. Ancora adesso la vedo e non ci credo". Una mamma racconta così i progressi che la sua bambina ha fatto imparando che la musica è gioia. Si legge questo sulla porta dello studio in cui Francesca Raimondi insegna ai piccoli allievi a diventare dei violinisti, ma soprattutto delle persone migliori. "Imparare a suonare - ha aggiunto la mamma - è solo una parte di quello che mia figlia ha acquisito in un ambiente così inclusivo in cui le competenze incamerate sono state molte altre".
«I bambini imparano a suonare per imitazione - spiega Francesca Raimondi -. Noi giochiamo, ci divertiamo. I miei allievi non vengono mai stressati, ma motivati. Utilizzo il metodo comportamentale del rinforzo positivo, che banalizzando significa non sgridare il bambino per quello che non è riuscito a fare, premiarlo per quanto è riuscito ad ottenere. Quando un piccolo entra nel mio studio, cerco di capire che cosa gli piace e punto su quello, così si diverte. Ottenendo risultati poi, è spronato a fare sempre di più superando i propri limiti". Gli allievi di Francesca cominciano da piccolissimi, a un anno e mezzo hanno già un mini-violino in mano pur non conoscendo le note e non sapendo leggere. "Il primo anno suonano solo a orecchio - ha sottolineato Francesca -. Tra i 4 e 5 imparano a leggere la musica, ma non è fondamentale. Due gemelli non leggono le note eppure hanno 40 brani in repertorio. La musica migliora le capacità logico-matematiche e del linguaggio. Non importa che studino 8 ore al giorno, basta che siano costanti nel fare esercizio".
Quando sono tutti insieme poi non esiste competizione o prevaricazione. "I bambini tra di loro si aiutano molto - dice ancora Francesca Raimondi -, c’è chi non sa ancora vestirsi da solo e viene aiutato da un compagno, si prendono cura l’uno dell’altro. Così non ho problemi a portarmeli in giro per farli partecipare ai concorsi internazionali dove tornano sempre a casa con una medaglia". Laureata in psicologia dello sviluppo, diplomata al conservatorio, Francesca Raimondi ha vissuto e studiato molto all’estero. Avrebbe potuto ambire a un lavoro diverso, ma il suo sogno fin da adolescente era quello di lavorare con i bambini e fare l’insegnante. "Sono nata per quello, credo - ha ammesso -. Ho lavorato in una scuola dell’infanzia, in Pediatria al San Matteo, devo avere a che fare con i bambini. Impartisco anche lezioni online ai piccoli di altri Paesi. Una bimba che vive in Scozia si è fatta costruire un supporto per la sedia a rotelle per suonare il violino".
Sulle pareti dello studio di Voghera ci sono le fotografie di tutti i piccoli impegnati in concorsi e Francesca racconta con orgoglio del terzo premio conquistato da una piccola allieva a una convention europea di 600 musicisti o di chi ha un quoziente intellettivo molto alto e l’opportunità di crescere molto perché gli obiettivi che lei si pone sono sempre molto alti. Poi c’è pure chi ha le idee chiare sul suo futuro. È Giovanni Viola di Santa Giuletta che, quando è arrivato nello studio di Francesca a 5 anni e mezzo parlava con difficoltà e faticava a concentrarsi. Adesso ha 11 anni, suona benissimo ed è una piccola promessa che da grande vuole fare il professionista.