Pavia – Mentre la Procura di Pavia si prepara ad avviare accertamenti “irripetibili” sul Dna prelevato ad Andrea Sempio, nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, l’ex maresciallo dei carabinieri che all’epoca del delitto di Garlasco seguì le prime indagini ha fatto alcune dichiarazioni sul lavoro svolto nel 2007: “È stato fatto troppo poco o è stato fatto con molta superficialità”, ha detto Francesco Marchetto, già condannato a due anni e 6 mesi per falsa testimonianza (reato poi prescritto) nell’ambito delle indagini sul caso Garlasco.

Il racconto
Il militare, che ha parlato ai microfoni della trasmissione “Iceberg” di Telelombardia (che andrà in onda il 20 marzo alle 20.30), ha dichiarato che “il nuovo Procuratore Napoleone può rimediare agli errori fatti nel passato, ma soprattutto può mettere la parola fine su questa storia. Io ho sempre sostenuto che si dovesse allargare lo spettro degli indagati all’epoca. Le indagini andavano fatte a 360 gradi senza escludere nessuno come invece era stato fatto”.
L’attesa
"Se fossi ancora maresciallo dei carabinieri su cosa indagherei? Al momento – ha concluso Marchetto – non posso dirlo perché potrebbe andare in contrasto con l’indagine che è in corso adesso; io la mia idea ce l’ho”. Nella puntata di Telelombardia verranno anche mostrate le immagini inedite di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio nel 2015, che lasciava il carcere di Bollate per andare al lavoro in centro a Milano.