STEFANO ZANETTE
STEFANO ZANETTE
Cronaca

Caso Garlasco, la Procura e i dubbi sul perito del Dna: “È andato in televisione. Non può essere imparziale”

Pavia, le nuove indagini si incagliano subito. Nel mirino il genetista del giudice per le indagini preliminari. E la difesa di Stasi: “Garofano (consulente di Sempio) è incompatibile”

Andrea Sempio è indagato per la seconda volta nell’inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi. Sempio è amico del fratello della 26enne

Andrea Sempio è indagato per la seconda volta nell’inchiesta per l’omicidio di Chiara Poggi. Sempio è amico del fratello della 26enne

PAVIA – Tutti contro tutti, nessuno escluso. Per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, l’udienza di ieri mattina per dare il via all’incidente probatorio chiesto dalla Procura, per le riaperte indagini a carico di Andrea Sempio, si è subito incagliata su questioni preliminari. La Procura ha infatti rilevato “che il perito indicato dal giudice quale proprio consulente – scrivono nella memoria il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano – ha già manifestato il suo parere sull’oggetto dell’incarico fuori dall’esercizio delle funzioni che in questa sede viene chiamato a svolgere” e non sarebbe quindi imparziale.

tribunale di pavia udienze per omicidio di garlasco, incidente probatorio andrea sempio
Gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis (foto Torres)

Il genetista Emiliano Giardina ha replicato in aula, ma non ha poi voluto rilasciare dichiarazioni per “il rispetto per le istituzioni”. E il Gip Daniela Garlaschelli si è riservata di decidere. Ma la battaglia legale che si è svolta ieri mattina, nell’aula a porte chiuse, è trapelata nelle dichiarazioni dei legali e dei consulenti. La richiesta di ricusazione della Procura è condivisa dalla difesa di Alberto Stasi, in aula rappresentato per l’incidente probatorio dall’avvocato Giada Bocellari, sempre affiancata dal collega Antonio De Rensis, che spiega in sintesi con “il pregresso lavoro svolto” l’incompatibilità sollevata per il generale Luciano Garofano come consulente dell’indagato Sempio.

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“Io in quell’indagine è vero che comandavo il Ris – ribatte lo stesso Garofano – ma le analisi, soprattutto quelle biologiche delle impronte papillari, furono fatte in maniera indipendente dai miei collaboratori, non vedo nessun conflitto di interessi e incompatibilità”. “Anzi – aggiunge l’avvocato Angela Taccia, che insieme a Massimo Lovati difende l’indagato Andrea Sempio – ci sono dei verbali che attestano che non è neanche mai entrato nella casa in quel contesto. Ha firmato delle carte, da comandante del Ris, per autorizzare suoi collaboratori a lavorare, ma non vediamo il fondamento giuridico per una ricusazione. Attendiamo che il Gip sciolga la riserva”. Oltre alle risposte a distanza alla difesa di Stasi, l’avvocato Taccia si esprime contro la ricusazione della Procura per il perito Giardina: “Non si è mai espresso con un parere formale né informale, non è stata un’intervista, ma una chiamata Skype de Le Iene, che hanno chiamato vari genetisti e all’epoca non c’erano le perizie di adesso. Quindi secondo noi non ci sono i requisiti giuridici per la ricusazione, ma anche per questo attendiamo la decisione del Gip”.

Il perito Emiliano Giardina  (foto Torres)
Il perito Emiliano Giardina (foto Torres)

Anche i legali della famiglia Poggi, avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, per la richiesta di ricusazione di Giardina non la pensano come la Procura: “Giardina aveva detto nel 2017 – dice l’avvocato Compagna – quello che tutti sanno, che l’identificazione in alcune situazioni non è possibile. Sono dati notori”. E l’avvocato Tizzoni, ricordando gli esiti delle analisi nelle fasi del processo che ha portato alla condanna definitiva di Stasi, ha aggiunto senza usare mezzi termini: “Credo che la Procura di Pavia abbia la necessità di chiarire il rapporto con questo processo”. “Noi combattiamo – dice invece l’avvocato di Stasi, De Rensis – perché siamo convinti che si possa rivedere la storia di questo processo. Però ci vuole tempo e pazienza”. La difesa di Stasi attende infatti gli esiti dell’incidente probatorio confidando che possano far emergere qualche elemento di novità utile per un’eventuale revisione. Ma la battaglia continua.