
Il rettore del Collegio Ghislieri di Pavia, Alessandro Maranesi
Pavia – Il Ghislieri, che è stato il primo collegio universitario misto in Italia, a partire dal 1966, e uno dei più famosi di Pavia e in Italia fondato nel 1567 da Papa Pio V, per la prima volta punta su graduatorie unificate per l’ammissione, eliminando definitivamente la distinzione fra maschile e femminile. L’unico criterio di selezione è il merito. E quest’anno è stata anche innalzata la fascia di gratuità per i 30 posti: questo consente l’azzeramento della retta per più studenti, che si traduce nel sostegno del merito.
Per partecipare al concorso pubblico di ammissione al collegio è necessario compilare la domanda online entro giovedì 31 agosto. Il concorso è basato sulla valutazione di due prove scritte che si svolgeranno alla Scuola universitaria superiore Iuss di Pavia, più due prove orali da remoto, sulle materie afferenti il corso di studi scelto.
"Abbiamo aumentato la soglia di gratuità fino a 30mila euro di indicatore Isee-Università, quando gli enti per il diritto allo studio si fermano a poco più di 23mila euro – commenta il rettore Alessandro Maranesi –. È un’iniziativa concreta per il merito inteso come ascensore sociale per gli studenti talentuosi, ma bisognosi. Siamo fra le più istituzioni più attive a livello nazionale in questo campo".
Negli ultimi 10 anni il 93% degli iscritti allo storico collegio pavese si è laureato con lode. Tra gli studenti più famosi che nei secoli hanno frequentato il Ghislieri figurano anche Carlo Goldoni (1723-1725), Giuseppe Zanardelli (1826-1903), futuro Guardasigilli e Primo ministro nei governi dell’Italia Unita a cui si deve il Codice penale del 1889, e Tiziana D’Angelo, attuale direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia.
L’ingresso al Ghislieri è regolato da un concorso pubblico che si tiene ogni settembre, a opera di una commissione di docenti dell’Università di Pavia. Per conservare il proprio posto, gli studenti devono mantenere ogni anno la media del 27 negli esami universitari. Vivere il collegio non significa solo ottenere vitto e alloggio in un palazzo cinquecentesco al centro di Pavia, ma anche appartenere a una comunità di giovani meritevoli alla quale il collegio offre numerosi servizi, oltre a una biblioteca con oltre 130mila volumi, una delle più imponenti collezioni librarie private d’Europa. Negli ultimi anni sono state assegnate più di 200 borse di studio per l’estero e sono stati stanziati oltre 180mila euro per l’internazionalizzazione.