
Lucia Ronda con il nipote Paolo Beduschi e sua moglie Virginia (Torres)
MARCIGNAGO (Pavia)Centoundici candeline non ci sono state sulle torta, sono riusciti a metterne soltanto una con un numero grande. E lei l’ha spenta magari esprimendo un desiderio che rigorosamente non può essere rivelato, pena la mancata realizzazione. Lucia Ronda, la donna più longeva della Lombardia e l’ottava più anziana in vita in Italia, ieri ha festeggiato il suo 111° compleanno circondata dagli altri ospiti della Rsa “La Risaia“, dagli operatori, ma soprattutto dal nipote Paolo Beduschi, 85 anni, arrivato con la moglie Virginia. Nata nel 1914 a Casalmaggiore (Cremona), l’anziana in un secolo di storia ha attraversato due guerre mondiali, due pandemie e cambiamenti epocali. Quando aveva 106 anni ha pure contratto il Covid e lo ha superato anche se psicologicamente ne è rimasta segnata.
"Ha sofferto molto a causa dell’isolamento – hanno raccontato le operatrici – e dell’impossibilità di vedere il nipote. È cambiata da quel momento". Prima donna ad essersi diplomata all’Accademia di Brera, con lo scultore Luciano Minguzzi, ha lavorato alla quinta porta del Duomo di Milano, poi è stata occupata come insegnante in Liguria e in Molise. Per il disegno aveva un talento straordinario. Quando si trovava a Casalmaggiore, durante la Seconda guerra mondiale, disegnava le mappe dei rifugi antiarei, poi si era dedicata alla bigiotteria artistica. Anche quando è arrivata nella struttura di Marcignago, come prima richiesta, ha chiesto dei fogli e strumenti per disegnare e realizzava ritratti agli operatori.
Con il passare degli anni però, ha dovuto abbandonare la matita. Ora non disegna più anche se ammette "sto bene, io sto bene". Sorrisi, ringraziamenti, dolcezza. Lucia viene definita dalle operatrici "il nostro sole" per il suo atteggiamento sempre partecipe e positivo. Ma il primo impatto con la Rsa non è stato dei più positivi: "Dove mi hai portata – ha chiesto al nipote –? Qui è pieno di anziani". Allora Lucia aveva 96 anni. "La sua grande forza – ha detto Paolo Beduschi – è l’ottimismo. È stato questo a sostenerla finora". Gentile, molto tranquilla, conserva una lucidità e la capacità d’interagire, quando viene interpellata. Con il passare degli anni i ricordi si sono un po’ indeboliti, ma ogni giorno c’è il nipote Paolo a tenerle allenata la memoria e a preoccuparsi che abbia mangiato e riposato. "Sei stanca, zia?" ha chiesto anche ieri pomeriggio il nipote con affetto. "Sì, ha risposto Lucia" dimenticando di essere l’88ª donna più anziana di sempre in Italia.