MANUELA MARZIANI
Cronaca

Green pass per entrare in negozio: "Non credo subiremo contraccolpi"

Pavia, lo storico titolare di un negozio di abbigliamento del centro: per i supermercati ci sono meno regole

Pietro Ferretti

Pavia -  Una stretta per limitare il diffondersi della variante Omicron. Il Governo ha previsto nuove regole e restrizioni che entreranno in vigore in cinque differenti step fino al 15 febbraio, in modo da evitare lo spettro di milioni di persone contagiate. Tra i nuovi provvedimenti c’è pure l’obbligo di green pass per entrare nei negozi, tranne quelli che vendono prodotti essenziali. "Al momento non sappiamo ancora se tutti i negozi saranno interessati o solo quelli dei centri commerciali – dice Pietro Ferretti, titolare di un grande punto vendita di abbigliamento in centro a Pavia -. Una prima bozza che ci era stata inviata escludeva l’obbligo per i negozi come il nostro. Comunque, se dovessero introdurre il green pass anche per i nostri clienti, ci attrezzeremo. Come stanno facendo i bar prenderemo un telefono cellulare aziendale e con l’applicazione controlleremo tutti. Tanto purtroppo non c’è più la fila per entrare nei negozi, questa misura non ci penalizzerà molto".

Non crede che i suoi clienti potrebbero cambiare idea e non entrare se vedessero la coda fuori dalla porta? "Magari qualcuno rinuncerebbe, ma non penso possano essere tanti. Anche i saldi sono partiti malissimo a causa della scelta scellerata di farli cominciare così a ridosso del Natale. In un giorno di festa come quello dell’Epifania, il mio negozio non è affollato".

Pensa che i pavesi abbiano paura? "Qualcuno forse non si muove per paura, altri perché sono positivi. Ma non credo che il virus si possa contrarre in negozi come il mio che ha una superficie di circa 300 metri quadri e potrebbe contenere 25/30 persone, invece abbiamo esposto il cartello secondo il quale possono entrare solo in 10. Quando poi escono noi igienizziamo tutto, stiamo attenti. Cosa che forse i supermercati e i centri commerciali non fanno, eppure per andare al supermercato non ci sono controlli sul numero di persone all’interno, sul green pass e sugli assembramenti. Forse bisognerebbe preferire i piccoli esercizi. In occasione del primo lockdown i piccoli negozi di alimentari avevano lavorato molto bene, adesso non più".

E il suo negozio, che è sempre rimasto aperto, come sta andando? "Nel 2020 abbiamo venduto molta pigiameria, penso perché i nostri clienti erano costretti a stare in casa. In questo Natale, invece, siamo andati molto bene, abbiamo registrato un notevole incremento. Siamo tornati sui valori del 2019. Evidentemente c’era voglia di voltare pagina, di guardare avanti. Speriamo che quello che ci aspetta non sia peggio di quanto abbiamo vissuto".