Gropello Cairoli (Pavia), 17 maggio 2024 – Un colpo di pistola lo ha raggiunto al torace e a nulla è servito l’intervento al quale è stato sottoposto al policlinico San Matteo di Pavia. Christian Rovida, 22 anni, ex-guardia giurata e da circa un anno in servizio al comando della polizia locale di Mortara, è morto nella serata di ieri. Ma le cause che hanno portato al tragico episodio sono al momento avvolte dal mistero e uno stretto riserbo circonda anche le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pavia che si stanno occupando dell’accaduto.
L’episodio è avvenuto intorno alle 16 di ieri nella casa dell’agente in via Nuvolari a Gropello Cairoli. L’uomo era smontato dal servizio alle 13 ed ha fatto rientro alla sua abitazione. Sino a questo punto le certezze. Da lì in avanti sono solo ipotesi. Sembra accertato che al momento dello sparo il ventitreenne non fosse solo: con lui c’era una ragazza che al momento risulterebbe estranea all’accaduto.
Non è chiaro quale rapporto ci fosse tra i due e se in quegli attimi ci sia stata una discussione. Il vigile avrebbe impugnato la sua pistola, che non sarebbe l’arma di ordinanza ma una pistola calibro 9 che deteneva regolarmente, dalla quale è partito il colpo mortale. Gli investigatori, almeno sino alla serata di ieri, erano propensi ad attribuire l’accaduto ad una causa accidentale.
Resta però da capire per quale ragione il ventitreenne di Gropello abbia impugnato l’arma e ancora per quale ragione il colpo possa essere partito. Tra gli aspetti da escludere c’è ancora il fatto che quel colpo sia stato esploso invece in modo volontario. Insomma una serie di domande alle quali i carabinieri stanno cercando di dare una risposta.
Da quanto si apprende la ragazza che era con il vigile al momento del fatto risulta estranea all’accaduto e l’appartamento dove tutto è avvenuto non è stato posto sotto sequestro, prassi non consueta se sussistessero pesanti dubbi sulla ricostruzione. Soccorso e trasportato al policlinico San Matteo di Pavia Christian Rovida è deceduto qualche ora dopo il ricovero. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se disporre, come pare probabile, o meno la perizia necroscopica.