BRONI (Pavia)
Gambizzato e abbadonato agonizzante nelle campagne di Barbianello per il controllo delle piazze dello spaccio. Dal tentato omicidio di D.M., 30enne marocchino, avvenuto alla fine di aprile 2022 e da altre aggressioni armate che si sono verificate a Broni e nelle zone limitrofe, è partita una vasta operazione antidroga. I carabinieri della compagnia di Stradella, lunedì mattina hanno tratto in arresto 10 persone che vivono a Vigevano, Parona e Milano, di cui 7 sono di origine marocchina e 3 egiziana, accusati a vario titolo tra loro, di detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, estorsione, ricettazione e lesioni personali aggravate in concorso, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emesse dal gip del tribunale di Pavia. Le attività avvenivano a margine di strade provinciali, che gli arrestati avevano ribattezzato la Colombaia (via Cascina Gandolino altezza cavalcavia dell’autostrada), la Xilopan (frazione Casa Storini all’altezza del cavalcavia dell’autostrada), Cimitero (cimitero sulla Ss 617, dove si trova un boschetto utilizzato dal gruppo per ripararsi e nascondersi dalla strada), Casettina nella stradina (costruzione abbandonata in via Rosa Nera) e Casettina della notte (a Broni sulla sp/82). Le postazioni venivano, infatti, cambiate con grande frequenza, anche più volte in una stessa giornata, decisione dettata principalmente dalla preoccupazione di non destare troppi sospetti negli abitanti della zona e nei lavoratori dei campi. E venivano anche preferite strade di scarso passaggio, boschetti e casolari abbandonati, per avere un ampio controllo visivo della zona e garantirsi più agevoli vie di fuga. Gli spostamenti, nella stessa giornata, tra le varie piazze di spaccio avvenivano anche con l’ausilio di consumatori che ricevevano come contropartita dosi di sostanza stupefacente per uso personale.
A dimostrazione della pericolosità sociale degli arrestati, nelle aree dello scambio c’erano abitualmente numerose armi (sia pistole che fucili), provento di furto, utilizzate per le aggressioni finalizzate al controllo del territorio, ma anche nelle quotidiane attività di spaccio per minacciare i clienti o per costringerli a fare qualcosa per loro in cambio di stupefacente. Ogni giorno avveniva la cessione di numerosissime dosi di cocaina, eroina e hashish, i cui prezzi di vendita venivano accertati in 70 euro al grammo per la cocaina, 20 euro per l’eroina e 10 per l’hashish, con un guadagno medio giornaliero quantificato in 3.000 euro. Nel periodo di indagine, sono state intercettate oltre 22mila conversazioni, da cui è stato possibile risalire con accuratezza al modus operandi utilizzato.