MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, addio alla Guardia medica: risponderà Milano

Cessa l’attività la centrale provinciale

Guardia medica

Pavia, 17 luglio 2019 - Ha cessato la sua attività la centrale operativa della guardia medica di Pavia. Da lunedì i cittadini che chiameranno il numero 848881818 di notte, nei giorni prefestivi e festivi saranno messi in comunicazione con la centrale Areu di Milano. Parleranno con un operatore non medico che si occuperà di dirottare la chiamata a livello regionale, non più provinciale. Prima, invece, l’utente veniva messo in contatto direttamente con una delle 13 postazioni periferiche della provincia: Belgioioso, Casorate, Casteggio, Chignolo Po, Garlasco, Mede, Pavia, Robbio, Sannazaro de Burgondi, Santa Maria della Versa, Siziano, Varzi e Vigevano.

«Invece di riorganizzare il servizio dalla base – ha detto Giorgio Carlo Monti, segretario del sindacato Fimmg – sono partiti dalla testa. Così non sono stati risolti i problemi relativi ai locali nei quali operano i medici, di sicurezza, non sono stati dati mezzi agli operatori che in alcuni casi escono con la propria auto, ma è stato centralizzato un servizio». Questo cambiamento comporterà verosimilmente l’allungamento dei tempi di attesa per la risposta telefonica e soprattutto per l’arrivo del medico al domicilio. «Magari qualche paziente dipingerà una situazione più grave pur di avere un servizio più celere – ha proseguito il dottor Monti –, perché non c’è più un medico a effettuare il triage, c’è un operatore che, per quanto preparato, non è un medico. E chiamando il numero verde non si potranno ricevere consigli da parte di un medico che risponde in centrale. Forse il sistema che avevamo era oneroso e migliorabile, di certo oggi il percorso sarà più lungo e più macchinoso».

Il cambiamento sta preoccupando molto i pavesi, che in alcuni casi sono stati informati tramite sms dal proprio medico di famiglia: «I medici che operano all’interno del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) e coloro che si recheranno da voi in visita – hanno scritto – non saranno responsabili delle conseguenze negative di questo ennesimo “taglio” al Sistema sanitario pubblico, piuttosto saranno loro stessi a pagare le conseguenze di questa decisione». «Siamo colonizzati da Milano», hanno commentato alcuni utenti, mentre il Codacons promette di monitorare l’evolversi della situazione: «Le preoccupazioni degli utenti sono fondate, e reale il rischio che, rispondendo subito un operatore laico e non un medico, i tempi di attesa si allunghino. La centrale provinciale inoltre conosce i medici e il territorio ed è in grado di ottimizzare gli spostamenti, cosa che l’Areu non potrà fare».