Le urla della lite in famiglia hanno spinto i vicini a chiamare la polizia. Nel frattempo la moglie si era allontanata e il marito è stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, procurate a uno degli agenti intervenuti, che ha riportato tre giorni di prognosi. L’arresto è scattato verso le 2.30 di ieri, al termine del concitato episodio avvenuto nell’abitazione in via Ambrogio da Fossano a Pavia.
Ieri in Tribunale l’arresto è poi stato convalidato dal Gip e O.N., 64enne di origine ucraina, ha patteggiato una condanna a 8 mesi, con sospensione condizionale della pena. Chiuso così il procedimento per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, sono però ancora in corso gli accertamenti della polizia sulla lite fra i coniugi che aveva preoccupato i vicini di casa al punto di lanciare l’allarme al 112, per eventuali maltrattamenti in famiglia. Dopo l’intervento concluso con l’arresto, i poliziotti si sono infatti attivati per rintracciare la moglie, letteralmente fuggita dalla sua casa lasciando persino la porta sul retro aperta.
Proprio da quell’ingresso secondario peraltro i poliziotti della Volante erano riusciti a entrare nell’abitazione per verificare quello che stesse accadendo, senza ancora sapere che avrebbero trovato il 64enne da solo e che la donna si era già allontanata.
L’uomo si rifiutava infatti di aprire la porta alla polizia, con pesanti minacce che sono proseguite anche quando i poliziotti si sono introdotti nella casa: il 64enne, descritto in evidente stato di ubriachezza, li ha accolti impugnando una bottiglia rotta, che ha posato solo davanti al taser in dotazione estratto dagli agenti per immobilizzarlo.
Anche senza più tra le mani l’arma impropria della bottiglia rotta, l’uomo ha continuato ad opporre resistenza con spintoni e calci fino all’arresto.