di Umberto Zanichelli
VIGEVANO
Quarantadue milioni di euro, la metà dei quali solo a Vigevano. È l’ammontare dei danni riportati dal territorio della città ducale e della Lomellina interessato lo scorso 26 agosto da un fenomeno atmosferico del tutto inusuale che, in meno di un quarto d’ora, ha causato la caduta di decine e decine di alberi, lo scoperchiamento di tetti e numerosi altri danni. E’ la conta ad una decina di giorni dall’evento e per effetto della quale le amministrazioni del territorio hanno chiesto a Stato e Regione il riconoscimento dello stato di emergenza. "Ho chiesto alle istituzioni attenzione e rispetto – commenta il sindaco Andrea Ceffa – Deve essere chiaro che non è cessata la situazione di emergenza". A Vigevano il danno stimato dal maltempo è stato di circa 8 milioni di euro a carico degli edifici pubblici, soprattutto il cimitero e gli immobili comunali. "Ci sono moltissime situazioni da ripristinare – aggiunge il sindaco – per le quali siamo chiamati in causa in modo diretto o indiretto". L’ospedale civile di Vigevano lamenta danni quantificati nell’ordine del milione di euro, per la caduta di alcuni alberi, due in particolare, che hanno costretto al temporaneo spostamento del reparto di Rianimazione all’Unità coronarica e per rimuovere i quali sarà necessario utilizzare una gru alta addirittura 60 metri. Il mondo produttivo ha denunciato danni nell’ordine dei 12 milioni di euro. Il sindaco, in riferimento degli interventi di ripristino, ha anche chiesto al Governo un provvedimento specifico, che il primo cittadino non può assumere, per esentare dal pagamento della tassa di occupazione del suolo, nel caso sia necessaria l’installazione di un ponteggio e dagli altri oneri derivanti dagli interventi necessari a riportare la situazione allo stato precedente.
Quello che tecnicamente viene definito "downbrust" ha interessato anche la zona di Mortara, che lamenta danni per 8 milioni e mezzo; Cassolnovo (4 milioni i danni stimati), Gambolò (un milione e 800 mila), Parona (2 milioni e 800 mila euro); Garlasco (470 mila euro), Borgo San Siro (341 mila euro) mentre i danni subìiti dal Parco del Ticino sono ancora in fase di definizione. Intanto slitta l’apertura totale del cimitero, prevista per sabato scorso: attualmente è aperta solo la parte nuova mentre solo domani, a meno di nuove decisioni, si potrà accedere all’intero camposanto dove da giorni è in corso la rimozione dei moltissimi alberi caduti.