
Il borsino immobiliare. Boom ricerche d’affitto. Meno compravendite
Gli annunci pubblicati all’ora di pranzo vengono rimossi dopo poche ore per le troppe richieste ricevute. Sono aumentate del 50% le domande di alloggi in affitto. Effetto di una lieve contrazione delle compravendite che nel 2022 sono state 8.310 (-0,10% in tutta la provincia rispetto al 2021 ma in aumento nelle città: 1.243 contro le 1.156 a Pavia, 895 contro 859 a Vigevano e 637 contro 550 a Voghera), ma soprattutto di un cambio delle necessità. Se prima infatti le richieste erano legate all’anno accademico, ora vanno dal 1° gennaio al 31 dicembre e non riguardano solo gli universitari. Molte giovani coppie optano per l’affitto sia perché le banche sono più restie a concedere mutui sia perché spesso ci si deve spostare per lavoro e la casa di proprietà rischia di essere un fardello.
Di questi temi tratta il consueto borsino immobiliare di Fimaa Pavia (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari) per il periodo 2023-2024, che venerdì dalle 9,30 sarà illustrato nella Sala Bottelli di Ascom. "Ancora una volta – spiega il presidente di Fimaa, Fabio Bianco – il mercato immobiliare si dimostra importante indicatore sociale e socio-economico riferito al territorio sia locale sia nazionale".
Difficile trovare un alloggio in affitto a Pavia e nella cintura, dove i prezzi sono aumentati di circa il 20%: di conseguenza gli studenti tendono a spostarsi verso Voghera, dove i prezzi sono contenuti. Ma non solo. Nella zona di Siziano, Landriano, Vidigulfo e Torrevecchia Pia arrivano molti milanesi che non possono permettersi un appartamento nella metropoli.
"Un trilocale – sottolinea Giuseppe Scarfone, consigliere di zona per Fimaa – che oggi si trova difficilmente è passato da 400 a 500 euro. Con l’apertura delle logistiche, le richieste sono almeno triplicate". Di contro in Lomellina il 40-50% degli immobili non è abitato. E spesso rimangono sfitti pure i negozi. "Tra corso Cavour e Strada Nuova – aggiunge il vicepresidente Davide Bisi – ci sono una quindicina di negozi sfitti. Le metrature piccole e medie non sono più appetibili e in alcuni casi si sta diffondendo il cambio di destinazione d’uso in abitazioni".
"In periferia – prosegue Andrea Cantoni – se gli alloggi vanno bene e vengono locali anche dagli studenti, i negozi diventano un peso per i proprietari che pagano le tasse e non riescono ad affittarli". A breve dovrebbero cambiare anche le tipologie di richieste con alloggi di piccole dimensioni perché le famiglie non sono più numerose, e più servizi in comune. Alcuni fondi hanno già acquistato immobili in altre città e stanno sperimentando l’innovativa soluzione. L’importante è che la casa sia green e senza costi eccessivi per riscaldarla e raffrescarla.