
La difesa del carabiniere in congedo Maurizio Pappalardo (nella foto), accusato di corruzione, peculato e atti persecutori nell’ambito dell’inchiesta “Clean...
La difesa del carabiniere in congedo Maurizio Pappalardo (nella foto), accusato di corruzione, peculato e atti persecutori nell’ambito dell’inchiesta “Clean 2”, ha chiesto che il processo a suo carico si svolga fuori dalla provincia di Pavia in quanto si ritiene non ci siano le condizioni per lo svolgimento del dibattimento in un clima sereno. Una questione preliminare sollevata ieri mattina in apertura del processo, che vede alla sbarra oltre a Pappalardo anche il carabiniere del nucleo ispettorato del lavoro Daniele Ziri, difeso dall’avvocato Yuri Lissandrin e accusato di induzione a dare o ricevere utilità. Nell’inchiesta sono indagati anche il carabiniere forestale Antonio Scoppetta, ora in carcere e che seguirà un iter differente con un rito alternativo, e l’imprenditore Carlo Boiocchi che chiederà la messa alla prova. La questione preliminare con cui si è chiesto lo spostamento del procedimento sarà valutata come prevede la legge dalla Corte di Cassazione: il Collegio del tribunale di Pavia, presieduto dal giudice Fabio Lambertucci e composto dai giudici Vincenzo Giordano e Valentina Nevoso, trasmetterà la richiesta, intanto ieri si è espresso sulla possibilità di sospendere in attesa del responso il dibattimento, rigettando la proposta della difesa di Pappalardo.
Dunque per ora si prosegue a Pavia. È stata sollevata un’ulteriore questione preliminare, quella relativa alla costituzione di parte civile di un amico della ex compagna di Pappalardo, la quale risulta parte offesa in quanto sarebbe stata vittima degli atti persecutori dell’imputato, un uomo che invece non è parte offesa ma secondo uno dei capi d’imputazione avrebbe ricevuto lettere anonime minacciose. La costituzione di parte civile dell’uomo è stata accolta. Le parti offese, cioè la ex compagna di Pappalardo e il Ministero dell’Interno, ieri invece non si sono costituite. L’udienza è stata rinviata al 10 luglio per le richieste istruttorie di accusa e delle difese, si prevedono oltre cento testimoni al processo. L’inchiesta riguarda un presunto giro di corruzione che vedrebbe coinvolti gli imputati. In particolare Pappalardo avrebbe dato denaro e regali a Scoppetta, che ricopriva la funzione di polizia giudiziaria, in cambio di informazioni su indagini in corso, anche per colpire l’ex compagna nei cui confronti secondo l’accusa i due avrebbero fatto stalking. Per esempio, avrebbero monitorato i suoi spostamenti installando un gps sotto all’auto della donna. Pappalardo è accusato anche di peculato: si sarebbe appropriato di auto di servizio per utilizzarle per motivi personali. Ziri è imputato invece perché, secondo le accuse, Scoppetta si sarebbe rivolto al costruttore Boiocchi per acquistare una casa a San Genesio, avvalendosi dell’aiuto del militare che avrebbe svolto lasciato intendere all’imprenditore che non avrebbe svolto controlli nel suo cantiere se avesse abbassato il prezzo. Secondo l’accusa la casa fu poi venduta a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato.
Nicoletta Pisanu