REDAZIONE PAVIA

Il caso di via Piave in Tribunale: "Terrorizzati da quella coppia. Abbiamo pure i referti medici"

Alla sbarra due conviventi che tengono in scacco con la violenza un’intera palazzina Aler

Il caso di via Piave in Tribunale: "Terrorizzati da quella coppia. Abbiamo pure i referti medici"

Lorenza Secondi ha sporto svariate denunce a carico dei due inquilini abusivi che rispondono di stalking atti persecutori aggressione minacce e occupazione illegittima

"Non abbiamo più una vita. Non possiamo uscire a cena, invitare a casa amici e neppure portare giù la spazzatura". Da oltre un anno i residenti in un palazzo Aler di via Piave sono tenuti in scacco da una coppia che insulta, minaccia e aggredisce. Questa mattina i due conviventi dovranno comparire in Tribunale per l’udienza preliminare.

I capi d’imputazione: stalking, atti persecutori, aggressione e minacce, occupazione abusiva di alloggio. Il giudice li ha allontanati, ma loro sono tornati dopo pochi mesi. La violazione è stata prontamente segnalata dai condomini e mercoledì sera sono arrivati gli agenti della polizia di Stato e i vigili del fuoco che hanno sfondato la porta, allontanando la coppia. A distanza di pochissimi giorni, i due sono ritornati nell’alloggio. "Ho presentato una richiesta di aggravamento della misura – dice Fabio Zavatarelli, l’avvocato che difende Lorenza Secondi e altri condomini – Ieri ho depositato una memoria". Nel fascicolo, insieme alle numerose denunce, ci sono tutti i referti medici, i certificati dell’Asl e le cure cui Lorenza si è dovuta sottoporre.

"Per lei ho chiesto un risarcimento non inferiore ai 50mila euro – aggiunge Zavatarelli – Una cifra più bassa per gli altri condomini che si presenteranno come testimoni, perché la situazione è pesante. Da tempo subiscono angherie da queste due persone, che hanno precedenti specifici. Sono tutti terrorizzati". Non solo, Aler ha avviato le procedure per rientrare in possesso dell’appartamento che i due occupano senza titolo. Ma oggi il loro difensore potrebbe chiedere un rinvio dell’udienza.

Manuela Marziani