STEFANO ZANETTE
Cronaca

Il chitarrista della band nel mirino, denunciato il cecchino di Bereguardo: sequestrate armi e munizioni

Formulata la prima ipotesi di reato: il 59enne è indagato per lesioni personali. Per il chitarrista una prognosi di 15 giorni per la ferita alla spalla

La band BurialOfBabylon protagonista del concerto a Bereguardo

La band BurialOfBabylon protagonista del concerto a Bereguardo

di Stefano Zanette

BEREGUARDO (Pavia)

Avrebbe sparato dal terrazzo di casa, con una carabina ad aria compressa, contro il palco allestito nel cortile del castello. La polizia ha infatti identificato l’uomo, un 59enne di Bereguardo, che nella serata di domenica 28 luglio avrebbe provocato il ferimento del 31enne Simone Maffei, chitarrista dei Burial of Babylon, mentre la band stava suonando in uno dei concerti organizzati nel castello della cittadina pavese. Serate musicali evidentemente non gradite da tutti i residenti nelle immediate vicinanze, che avevano già portato a lamentele per il volume alto della musica fino a tarda sera, ma che sono diventate il movente ipotizzato per un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

“Gli organizzatori - conferma anche la vittima - ci hanno detto che alcuni cittadini di Bereguardo si lamentano per la musica ad alto volume”. Ed era stata proprio questa la pista subito battuta dagli investigatori della squadra Mobile, guidata dal commissario Giovanni Marinetti, che sono partiti nelle ricerche del responsabile proprio dalle abitazioni che si affacciano sul castello e dalle quali il “cecchino” avrebbe potuto sparare. “In particolare la Squadra Mobile della Questura di Pavia - spiega il comunicato diramato ieri dalla stessa Questura - a seguito delle serrate indagini intraprese subito dopo il ferimento del giovane chitarrista, attinto ad una spalla da un pallino calibro 4,5, mentre si esibiva con il suo gruppo musicale all’interno del cortile del maniero di Bereguardo, che hanno comportato altresì lo screening dei residenti nella predetta zona per riscontrare eventuali detentori di armi con caratteristiche balistiche della cartuccia sparata, consentivano di individuare e identificare il soggetto che aveva fatto uso dell’arma per colpire il musicista”.

Uno sparo che non aveva portato ad alcun risultato se voleva essere una forma di protesta contro la musica alta, perché il chitarrista ferito non aveva affatto smesso di suonare, inizialmente pensando di essere stato punto da un grosso insetto, ma anche quando si era reso conto di essere stato colpito da uno sparo non ha interrotto l’esibizione, anche per non creare il panico tra i presenti al concerto, senza che nessuno dunque si rendesse conto di quel che era successo. E il proiettile conficcato nella spalla del 31enne si è fermato nel muscolo, per fortuna senza fare troppi danni, per una prognosi di 15 giorni e tre punti di sutura. Lesioni personali non gravi, procedibili a querela di parte, che dopo la denuncia della vittima hanno portato, una volta individuato dalla polizia il presunto responsabile, al deferimento, in stato di libertà.

La posizione del 59enne è comunque ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria, per eventuali altre ipotesi di reato che gli potrebbero essere contestate. Nel frattempo gli sono state sequestrate tutte le armi, regolarmente detenute: “Diverse armi comuni da sparo e munizioni - conferma il comunicato dalla Questura - compresa la carabina ad aria compressa utilizzata per ferire il giovane”.