Non da terra, ma stando in piedi Massimo Adriatici (nella foto) avrebbe sparato a Youns El Bossettaoui. Lo ha sostenuto uno dei testimoni ascoltati ieri all’udienza del processo nel quale l’ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera è imputato per eccesso colposo di legittima difesa. "Ho visto Adriatici sparare in piedi contro Youns" ha detto il testimone marocchino che la sera del 20 luglio 2021 si trovava in piazza Meardi dove il 39enne pure lui di origini marocchine alle prese con problemi psicologici e che viveva per strada, è morto per l’emorragia provocata dal proiettile. L’extracomunitario, nella deposizione rilasciata durante le indagini, aveva riferito di aver visto l’ex assessore sparare da sdraiato, dopo la colluttazione con Youns. Oggi ha cambiato versione. Sentiti in udienza anche gli ex assessori Francesca Miracca e Aurelio Torriani. Miracca ha detto di sapere che Adriatici possedeva una pistola. "Prima di una riunione di Giunta ha mostrato l’arma - ha ricordato - e spesso parlava dei problemi di sicurezza che si vivevano a Voghera, invitando i colleghi di Giunta ad accompagnarlo nei giri che faceva in città per rendersi conto della situazione. Gli avversari politici lo chiamavano “sceriffo“". Da quanto hanno riferito i testimoni, quando gli impegni politici terminavano tardi, era Adriatici ad accompagnare a casa il sindaco Paola Garlaschelli che abita in una zona a rischio della città. Nella sua deposizione, invece, l’ex assessore Aurelio Torriani ha parlato di una riunione informale di Giunta del pomeriggio del 21 luglio, il giorno dopo quanto accaduto in piazza Meardi, per concordare la linea da tenere con i media. "Ho incontrato Adriatici in via Emilia - ha sottolineato Torriani -, gli detto in quell’occasione di essere stato sentito dal pm che conduce le indagini". Torriani è stato sentito il 3 marzo 2022. Adriatici era presente in aula come i familiari di Youns. La prossima udienza l’8 maggio, la sentenza arriverà a novembre.
Manuela Marziani