STEFANO ZANETTE
STEFANO ZANETTE
Cronaca

Il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi, il sangue nella villetta di Garlasco, le tracce ignorate: i punti della svolta

Nuova inchiesta sul delitto del 2007, via libera del giudice ai test scientifici nell’incidente probatorio: sì alle comparazioni con i profili genetici di Andrea Sempio, Alberto Stasi e altri soggetti maschili da identificare

Da sinistra: Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

Da sinistra: Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi

Garlasco (Pavia) – Nel giorno che sarebbe stato il 44esimo compleanno di Chiara Poggi, uccisa a 26 anni a Garlasco il 13 agosto 2007, è stata notificata alle parti l’ordinanza del Gip di Pavia Daniela Garlaschelli, che ha accolto la richiesta della Procura sui nuovi accertamenti da compiere nella modalità dell’incidente probatorio. È stata così fissata l’udienza per il conferimento degli incarichi al 9 aprile, peraltro stessa data dell’udienza al Tribunale di sorveglianza di Milano per la semilibertà di Alberto Stasi, condannato in via definitiva ai 16 anni. Insieme all’indagato Andrea Sempio, 37enne amico del fratello della vittima, e alla famiglia Poggi come parte offesa, il Gip ha incluso tra le parti lo stesso Stasi, come “persona interessata all’assunzione della prova”. La Gip conferirà l’incarico al genetista forense Emiliano Giardina, che si è già occupato come consulente, tra i molti incarichi, degli omicidi di Yara Gambirasio e di Pierina Paganelli.

La reazione degli avvocati di Sempio

“Siamo soddisfatti perché l’ordinanza è garantista”, commenta l’avvocato Massimo Lovati, che con la collega Angela Taccia difende Sempio. “Non vengono infatti citate le analisi tecniche non genuine che già portarono all’archiviazione nel 2017 – spiega Lovati – né la perizia Previderè che avrebbe confermato alla Procura le perizie della difesa di Stasi che hanno dato l’impulso alla riapertura dell’inchiesta. Si riparte dunque dalla questione dell’utilizzabilità delle tracce ungueali e dalla possibilità di effettuare una comparazione”. E sono proprio questi i primi due dei cinque punti indicati nell’ordinanza del Gip: l’analisi dei profilo genetico estrapolato dai “margini ungueali” di Chiara Poggi e la verifica della “possibilità o meno” di considerare quella traccia “utilizzabile” per una comparazione di Dna.

Il materiale sotto esame

Terzo punto, come chiesto dalla Procura, l’estrazione del Dna dai “para-adesivi” utilizzati per le impronte digitali sulla scena del delitto e, quarto punto, “dai campioni biologici e dai reperti” citati dalla Procura nel lungo elenco allegato perché mai analizzati geneticamente o con esiti dubbi, dalle provette con il sangue raccolto sulla scena del crimine e nell’autopsia della vittima ai vari reperti tra cui il frammento del tappetino del bagno e i residui della colazione.

Gli uomini “ignoti” da trovare

“C’è dentro di tutto – commenta ancora l’avvocato Lovati – all’udienza chiederemo che siano determinati quali accertamenti sono irripetibili e quali invece ripetibili: il 9 aprile c’è da scendere in campo per stabilire quali accertamenti e su che cosa”. All’ultimo punto la “comparazione” dei Dna estrapolati in tutte le analisi per verificare l’eventuale “corrispondenza” non solo con l’indagato Andrea Sempio ma anche con Stasi e con tutti i componenti “di sesso maschile” della famiglia Poggi e di altri “eventuali soggetti maschi” che saranno individuati dal giudice dopo indicazioni e contraddittorio tra le parti.