
Pavia, al Parco Langer la simbolica piantumazione per le vittime innocenti. Armati di pala anche il sindaco Michele Lissia e l’assessore all’Ambiente.
Piantare un albero è una metafora della vita: l’albero cresce, affonda le radici nel terreno, si staglia verso il cielo, cambia forma e rinasce. Pensando alle vittime innocenti delle mafie, diverse piante sono state messe a dimora ieri per far nascere il “Giardino della memoria per le vittime innocenti delle mafie e per la pace“. Il luogo scelto, non a caso, è il Parco Alexander Langer, politico e giornalista scomparso nel 1995, promotore di numerosissime iniziative per la pace, i diritti umani e la difesa dell’ambiente. Con una pala o un attrezzo per piantare e un foglio con il nome di una vittima innocente delle mafie, in via Flarer si sono date appuntamento moltissime persone, compresi il sindaco Michele Lissia e l’assessore all’Ambiente Lorenzo Goppa.
"Uno dei pilastri di Libera è proprio la memoria delle vittime – ha detto Sandra Bassi, la referente della sezione di Pavia intitolata a due ragazze, Rossella Casini Marcella Di Levrano, coinvolte in storie di mafia – che fanno da sprone per continuare il lavoro che hanno fatto. Aver scelto il parco in questo periodo ci coinvolge particolarmente perché alle vittime delle guerre occorre pensare nel momento in cui si prende posizione sulla guerra". La giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie ricorreva il 21 marzo ed è stata celebrata a Trapani.
"Abbiamo voluto riproporla anche a Pavia e legare il vento di giustizia alla pace e all’ecologia – ha aggiunto Bassi – con l’aiuto dell’assessore Goppa e dell’azienda che ci ha donato le piante da mettere a dimora, siamo stati attenti che fossero compatibili con il terreno e la zona perché non c’è pace senza ecologia e non c’è gustizia per gli umani se non c’è giustizia per la terra". Alla giornata hanno partecipato i Fridays for Future, Legambiente, Operazione Colomba Associazione Papa Giovanni XXIII, Pavia SOStenibile e Fondazione Alexander Langer Stiftung. A tutti prima di mettere a dimora le essenze sono state fornite schede per sapere cosa stavano piantando e sono state ricordate molte vittime.
Fabrizio Comini, attivista di San Genesio Futura e in rappresentanza del gruppo consiliare, è intervento ricordando il prossimo avvio del processo Clean 1, auspicando che le udienze saranno molto partecipate dalla cittadinanza perché in quelle occasioni "tutti potranno prendere coscienza dei fatti che si sono verificati a Pavia, San Genesio, Olevano di Lomellina e in ogni altro comune toccato dalla vicenda".