UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Il museo Lomellino si allarga Sale per la necropoli longobarda

Al via la riqualificazione nel Castello Litta di Gambolò. Il direttore: "Servono almeno. due nuovi locali"

di Umberto Zanichelli

La riqualificazione del Museo Archeologico Lomellino che ha sede al Castello Litta di Gambolò passa per una serie di interventi che regaleranno nuovi spazi espositivi. Il primo step è rappresentato dalla sistemazione del deposito. L’idea di fondo è quella di reperire nuovi spazi che, a lungo termine, consentiranno di allestire una nuova sezione dedicata esclusivamente alla necropoli longobarda scoperta nel febbraio di tre anni fa alla frazione Belcreda dalla quale sono emersi una trentina di corredi funebri. Intanto dalla Regione è in arrivo un contributo di 8mila euro per la struttura diretta da Stefano Tomiato. Il Museo aveva partecipato ad un bando e la domanda è stata accolta: così è stato erogato il contributo per finanziare metà degli interventi.

La sistemazione del deposito richiederà alcuni mesi: verranno sostituiti i contenitori, si testerà lo stato di conservazione dei materiali e si rivedrà il piano degli interventi conservativi. I lavori impegneranno oltre al direttore altre tre persone con al supervisione della Soprintendenza. Anche il Comune interverrà per il finanziamento di questo lotto dei lavori con un primo stanziamento di duemila euro. Il passo successivo sarà la creazione della sezione dedicata alla necropoli longobarda venuta alla luce durante i lavori di posa delle condotte di un metanodotto. "Per far fronte alle necessità, cioè poter esporre tutto il materiale di cui abbiamo la disponibilità – dice il direttore del Museo Archeologico Lomellino – serviranno almeno due sale". Per ottenerle sarà necessario presentare una proposta all’altezza degli attuali standard che verrà poi valutata dalla Soprintendenza cui spetta l’ultima parola. Ma la volontà anche politica è chiara: solo un paio di settimane dopo la scoperta dei reperti infatti la maggioranza consigliare aveva presentato una mozione per chiedere il massimo impegno delle istituzioni affinché i reperti possano restare a Gambolò dove saranno adeguatamente valorizzati e rappresenteranno un elemento di richiamo per i visitatori.