di Manuela Marziani
Terme, castelli e vino: sono le tre parole chiave per il rilancio dell’Oltrepo Pavese cui stanno lavorando la Regione, importanti realtà del territorio e imprenditori. Al benessere pensano le terme, con acque ricche di proprietà curative già utilizzate dai romani: a Rivanazzano, Miradolo, Montescano e Salice (di prossima riapertura). Il focus sarà il “ben essere“ termale di cui l’Oltrepo mira a diventare capofila nell’area Sud della Lombardia al confine con Piemonte e Liguria, essendo al centro dell’ex triangolo industriale. Partecipa a questa squadra anche Terme Italia guidata da Massimo Caputi, che, anche grazie al know how gestionale acquisito con Terme di Saturnia, ha avviato un progetto di creazione di un network di centri termali a livello nazionale. Per le Terme di Salice, importante fulcro di sviluppo dell’intero Oltrepo, Terme Italia sta valutando un primo investimento importante e un secondo di notevole entità, suddivisi tra acquisizione ed esecuzione di lavori per la creazione di un “Polo del Ben essere“ che integrerà in più fasi tre diverse strutture oggi chiuse: l’ex stabilimento termale di Salice Terme, l’ex Nuovo Hotel Terme e il Parco delle Terme, per un’offerta termale sinergica e una molteplicità di servizi dal leisure, al wellness, al beauty allo sport fino al medical.
Ma non è tutto. "Questa è anche terra di antichi casali e torri, non meno affascinanti e attrezzati di quelli toscani – sostiene Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo che ha effettuato un tour – Senza dimenticare un’enogastronomia con vini d’eccellenza e salumi dop. La sfida è portare qui migliaia di turisti, tanti stranieri che, sono certa, si innamoreranno di questi luoghi". Sedici ristoratori si sono costituiti in associazione sotto il marchio Tavole Oltrepo con lo scopo di rilanciare la ricettività turistica, mentre l’associazione “Inoltre“ aggrega 24 strutture ricettive d’eccellenza. L’Oltrepo ha 50 tra castelli storici e borghi, 40 vini doc certificati, 1.700 aziende vitivinicole, 3.500 imprese agroalimentari con 18 prodotti tipici riconosciuti e 100 itinerari accanto a 13 sentieri spirituali e 60 chiese che sono valsi a Pavia l’appellativo di Crocevia dei cammini religiosi d’Europa.