VIGEVANO (Pavia)
I treni passeggeri sono rimasti pressoché invariati negli ultimi sei anni (erano 2.342 nel 2018, sono stati 2.241 lo scorso anno) così come il traffico merci si è assestato intorno ai 400 convogli al giorno, e come stabili sono i treni a lunga percorrenza. "Ora però i vertici della Giunta regionale e quelli di Trenord per risolvere i guai del trasporto ferroviario regionale – fa sapere in una nota l’associazione MiMoAl presieduta da Franco Aggio, che raccoglie i pendolari della Milano-Mortara – hanno avanzato la proposta di procedere al taglio delle corse, delle fermate e dell’introduzione di più bus a fronte di un calo dei treni, che non aveva risolto nulla allora, perché non erano quelle le risposta che ci si aspettavano, e non lo farà ora".
Secondo MiMoAl "quello che preoccupa è che si ha l’impressione che qualcuno stia espressamente lavorando per scoraggiare l’utilizzo del vettore ferroviario, lasciando a terra i viaggiatori e costringendoli così ad utilizzare l’auto facendo crescere il volume del traffico stradale. Ci sono opere, come il quadruplicamento Rho-Parabiago e la prosecuzione verso Gallarate e il raddoppio della Albairate-Mortara, su cui non si sono sentiti voci autorevoli ma solo quelle dei viaggiatori, mentre per Pedemontana, BreBeMi e Vigevano-Malpensa avanti tutta nonostante le contrarietà".
Secondo lo studio condotto dall’associazione dei pendolari "Trenord non è in grado di sostenere i volumi produttivi e di garantire un’adeguata manutenzione e Rfi deve fare i conti con troppi guasti e con i tempi di ripristino ancora lunghi". I dati dicono che la responsabilità dei ritardi sui convogli regionali è di Trenord nel 55% dei casi, di Rfi e Ferrovie Nord nel 35%, mentre per quanto attiene le soppressioni Trenord è responsabile nel 60% dei casi e Rfi e Ferrovie Nord di un altro 10% mentre la differenza, come nel caso precedente, è da attribuire ad altri fattori.
"La ciliegina sulla torta – conclude la nota – è che l’attuale amministratore delegato di Trenord è anche direttore generale di Ferrovie Nord e proprio in quest’ultimo ruolo ha avuto discussi aumenti di compenso proprio per aver acquisito e valorizzato la rete stradale e non per far funzionare i treni".