
Il sindaco Michele Lissia e il vescovo Corrado Sanguineti L’incontro è avvenuto in forma privata
Nessuna chiesa, nessun oratorio. Ieri il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, ha fatto visita a palazzo Mezzabarba, dove nel pomeriggio ha incontrato gli amministratori. "Come effettuo visite pastorali in tutte le parrocchie della città – ha spiegato il monsignore all’uscita dall’incontro avvenuto in forma privata con la giunta – ho pensato fosse significativo effettuare visite in alcuni ambienti che rivestono un ruolo importante per Pavia. E l’amministrazione della città svolge un ruolo fondamentale per il bene di chi la abita. Inoltre la comunità cristiana è intrecciata con la comunità civile. I cristiani sono anche cittadini".
Non molti passi separano il municipio da piazza Duomo, dove si trova il palazzo vescovile che, 36 anni fa, quando crollò la Torre civica, si trasformò in quartier generale per le operazioni di soccorso. "Devo registrare – ha aggiunto il vescovo – che con l’attuale amministrazione, come con le precedenti, c’è sempre stato un rapporto di collaborazione in alcuni campi". Durante la campagna elettorale la Scuola di cittadinanza e partecipazione, il servizio per la pastorale sociale e la diocesi hanno elaborato una serie di idee per Pavia, spunti di riflessione sul futuro della città, consegnati ai candidati sindaci.
"Durante l’incontro che ho avuto a porte chiuse – ha proseguito Sanguineti – ne ho approfittato per ascoltare dalla voce dei vari assessori i progetti, le istanze e le priorità in agenda. Da parte nostra, abbiamo illustrato i campi dove è già in atto una collaborazione che può essere implementata tenendo sempre come faro il bene della città. L’obiettivo è un intreccio positivo tra comunità cristiana e società civile". Lavoro, educazione anche tramite gli oratori e attenzione alle persone in difficoltà sono alcuni dei temi sui quali Comune e diocesi collaborano per dare risposte concrete.
Manuela Marziani