Stradella (Pavia) - Una valanga di rifiuti rischia di cadere sull’Oltrepo? Quattro progetti di cui due già autorizzati, un altro che sarà esaminato a ottobre e uno spuntato ieri dopo un volantinaggio a tappeto da parte di Ecorete (la Rete dei comitati di territorio della Lombardia), incombono all’orizzonte. L’ultimo allarme, in ordine di tempo, riguarda Stradella: un nuovo impianto di rifiuti e produzione di biogas utilizzando forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani).
Un impatto tremendo – secondo gli ambientalisti – sia i possibili odori sia per l’anidride carbonica e ammoniaca in atmosfera e per il traffico anche da fuori zona. Di questo ipotetico impianto, però, il Comune non ne sa nulla: "Ma proprio nulla. Non ci risulta. Ho chiesto chiarimenti ufficiali alla Provincia" dice il sindaco Alessandro Cantù. Le autorizzazioni per questo tipo di impianto spettano, infatti, alla Provincia. Ma anche da qui non ci sono conferme per quanto riguarda il possibile impianto di Stradella, anche se nel volantino distribuito dagli ecologisti si cita esplicitamente il nome della società (una Srl con sede alle porte di Milano) che starebbe procedendo col progetto. Se il biogas e il biometano di Stradella, per ora, paiono non comparire sulle carte ufficiali, il biodigestore di Broni, già autorizzato, rischia di infiammare una campagna elettorale già molto tesa.
Al punto che ancora una volta e proprio ieri è intervenuto il sindaco uscente (e ancora candidato) Antonio Riviezzi per precisare: "Non è un inceneritore come qualcuno vuol far credere. L’autorizzazione è della Provincia e comunque riguarda un impianto che esiste dal 1999 e io – aggiunge – non ero il sindaco". Non è l’unico biodigestore che potrebbe entrare presto in funzione in Oltrepo. Un altro a Voghera, in località Campoferro, ha già ottenuto l’ok ma il Comune – in accordo con altri municipi della zona – ha deciso di ricorrere contro la decisione della Provincia con un esposto al Tar. Una richiesta per un altro impianto del genere è in attesa di valutazione da parte della Provincia e riguarda Arena Po, a pochi chilometri da Stradella. Il verdetto è atteso per ottobre. Con un pronunciamento abbastanza inedito e senza precedenti, al no da parte di alcuni comitati locali si è aggiunto quello della Broni-Stradella, la società multiservizi cui aderiscono oltre 40 Comuni e che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti nonché di gestione degli impianti di depurazione.
Insomma quella che è stata definita "una pericolosa escalation" con forte concentrazione sull’Oltrepo e su un territorio che si vorrebbe invece valorizzare in chiave turistica, indubbiamente non solo fa discutere ma preoccupa sempre più. E in chiave ambientalista scatta sempre in Oltrepo, da Pinarolo Po, un’iniziativa avviata dal consigliere regionale del Pd Giuseppe Villani per una petizione popolare contro lo spandimento selvaggio dei fanghi in agricoltura: "In Lombardia – dice Villani – si tratta di ben 800mila tonnellate all’anno di cui oltre il 50% derivanti dalla depurazione civile e il 30% da quella industriale".