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Vigevano, la Procura chiede il processo per il sindaco Andrea Ceffa e l’ex eurodeputato Angelo Ciocca

Sono due i filoni, collegati tra loro, dell’inchiesta nata dalla cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” per far cadere il primo cittadino

Andrea Ceffa e Angelo Ciocca

Andrea Ceffa e Angelo Ciocca

Vigevano (Pavia), 14 aprile 2025 – Istigazione alla corruzione, corruzione e falsità ideologica. Sono le accuse con le quali la Procura della Repubblica di Pavia è intenzionata a chiedere il rinvio a giudizio del sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, dell’ex consigliere comunale Roberta Giacometti e degli ex dirigenti di Asm Veronica Passarella e Alessandro Gabbi e l’ex-amministratore unico di Asm Distribuzione Gas Matteo Ciceri, tutti arrestati come il primo cittadino, ancora ai domiciliari, e rimessi in libertà dopo le dimissioni.

C’è poi la vicenda parallela che vede coinvolti l’imprenditore edile Alberto Righini che, tramite l’ex eurodeputato leghista Angelo Ciocca, avrebbe secondo l’accusa proposto alla consigliera di maggioranza Emma Stepan la somma di 15 mila euro per dimettersi facendo cadere la giunta. Una proposta formulata tramite il marito di Stepan, Luca Battista che Ciocca ha querelato.

Nella vicenda che vede coinvolto Ceffa, secondo l’accusa dopo la fallita “congiura di Sant’Andrea”, quando la minoranza e alcuni esponenti della maggioranza tentarono senza riuscirci di far cadere il primo cittadino, il sindaco di Vigevano avrebbe concesso una consulenza legale al consigliere comunale Roberta Giacometti, avvocato, unica eletta della lista d’appoggio creata dallo stesso Ceffa, per essere certo di garantirsi il suo voto.