UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Industria locale in crisi. Fiscatech via da Vigevano. Si cerca una mediazione

Annunciato il trasferimento di sessanta dipendenti nella sede vicina a Gorizia. Dalla produzione della gomma al grafene. Tagli del personale iniziati nel 2012.

Industria locale in crisi. Fiscatech via da Vigevano. Si cerca una mediazione

Non è certamente un buon momento quello che sta vivendo Vigevano dal punto di vista delle attività produttive. Dopo l’annuncio di qualche settimana fa della Moreschi di voler spostare altrove la propria attività produttiva, privando la città di una delle ultime “griffes“ di rilevanza mondiale nell’ambito della calzatura, anche la Fiscatech, azienda che opera da sessant’anni nel settore della gomma, non prevede più la città ducale nei suoi programmi. Lunedì pomeriggio, attraverso Assolombarda, i sindacati sono stati informati dall’avvenuto avvio delle procedure di trasferimento di 60 dipendenti oggi in forza allo stabilimento di via Oroboni, ironia del destino a poche centinaia di metri da quello della Moreschi, alla sede produttiva che l’azienda ha da ormai diversi anni a Cormons (Gorizia). Ieri si è tenuto il primo incontro tra l’azienda, l’associazione degli industriali e le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione e valutare le possibili soluzioni. Ma resta un altro colpo durissimo per l’industria vigevanese e come diretto riflesso sulla situazione occupazionale in città. La Fiscatech è il frutto della fusione tra la Fiscagomma e Sogetec, per volontà del fondatore Achille Costamagna. Le due aziende, da sessant’anni, sono leader nella produzione di materiali tecnici innovativi e privi di sostanze tossiche.

Il “core business“ dell’azienda era stato per decenni, in ossequio a quella che era la vocazione industriale della città, nell’ambito della calzatura e della pelletteria. Poi la scelta della proprietà, che è ancora nelle mani della famiglia Costamagna, si era aperta alla diversificazione della produzione ampliando il proprio perimetro sino a comprendere la rilegatura, il packaging di lusso, le etichette e parecchio altro, con una spiccata tendenza alla svolta “green“ con la quale si era puntato su una serie di prodotti provenienti dal mondo vegetale, in particolare dai mais. L’ultima sfida in ordine di tempo era stata quella del grafene, prodotto in grado di consentire la realizzazione di una gamma di prodotti sempre più elastici, flessibili, resistenti e per questo durevoli. I primi problemi si erano però presentati tra il 2009 ed il 2012 quando, un periodo di marcata crisi, aveva inciso in modo pesante sul personale, che era stato drasticamente ridotto, passando da 150 ad una ottantina di dipendenti, che negli anni successivi era ancora diminuito. Ora la decisione di decentrare la produzione nella zona di Gorizia.