
Francesco Caruso, ex direttore delle Poste
Pavia, 18 marzo 2020 - Il gip di Pavia si è espresso sulle misure cautelari applicate a padre e figli Caruso nell’ambito dell’inchiesta Iron Coin, indagine della Guardia di finanza su un losco giro di false fatturazioni e società fittizie intestate a prestanome. Francesco Caruso, ex direttore dell’ufficio postale Vigevano 2, è stato scarcerato e posto ai domiciliari. Torna libero il figlio Daniele, invece l’altro figlio Filippo ha l’obbligo di firma. I tre sono stati tutti assistiti dall’avvocato Stefano Benvenuto con studio in Abbiategrasso.
"Si tratta della quarta volta che Francesco Caruso esce dal carcere – spiega il legale facendo riferimento alle precedenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l’ex direttore delle Poste – e la decisione attuale del Gip fa seguito alla sentenza di gennaio della Corte d’Appello di Milano, con cui si sanciva che non c’erano più le esigenze cautelari per tenerlo recluso in carcere". Le precedenti accuse riguardavano la sottrazione di dati di clienti delle Poste, ignari di tutto, per creare carte Postepay e prelevare indebitamente denaro. Nell’ambito dell’inchiesta Iron Coin, i tre Caruso sono accusati di essere stati coinvolti con altri indagati in un’associazione per delinquere volta a frodare il fisco, tramite false fatturazioni e la costituzione di società cartiere: i figli di Francesco Caruso risultavano ai vertici proprio di una di queste aziende, per le accuse come prestanome. Domini del sodalizio criminale sarebbero stati i fratelli Paolo e Andrea Dellai di Milano, che nelle intercettazioni vengono indicati come "i ragazzi".
I fratelli Caruso al riguardo, durante l’interrogatorio davanti al Gip hanno negato di conoscere i risvolti criminali celati dietro all’incarico. Invece, Francesco Caruso aveva spiegato al Gip di Pavia non solo di non essere al corrente degli scopi criminali ma anche di aver subito estorsione e di aver ricevuto minacce di morte: "Su questo fronte stiamo conducendo indagini difensive, che ci porteranno anche nella regione Lazio – ha commentato l’avvocato difensore Benvenuto . Francesco Caruso ha raccontato tutto alle autorità riguardo alle minacce di morte subite per avere il denaro, ha dovuto tutelare la sua incolumità".