Pavia, 15 marzo 2024 – Aperto un fascicolo per omicidio colposo. E’ la decisione della Procura di Pavia per svolgere gli accertamenti utili tra cui l'autopsia, sulla morte di Jordan Tinti, il trapper noto come Jordan Jeffrey Baby, trovato impiccato nella notte tra l'11 e il 12 marzo in una cella del carcere pavese, dove aveva denunciato di aver subito maltrattamenti e abusi sessuali da altri detenuti.
Nell'inchiesta, coordinata dal pm Alberto Palermo, sono già state ascoltate come testi alcune persone, tra cui detenuti. Gli esami autoptici saranno effettuati probabilmente tra martedì e mercoledì prossimo. L'avvocato Federico Edoardo Pisani e il padre del 26enne chiedono “giustizia” e vogliono “sapere cosa è successo”, perché, secondo il legale, ci sono “fondati dubbi che si sia trattato di un atto volontario, ci sono diverse anomalie".
Il legale depositerà a breve una querela chiedendo di indagare “ad ampio raggio” per verificare se si sia trattato “di un'istigazione al suicidio, di un omicidio colposo o in altra forma”. L'autopsia potrà fare chiarezza sulle cause della morte.
Da quanto risulta, il giovane è stato trovato senza vita nella sua cella. Per il legale, poi, "bisogna chiedersi perché Jordan era ancora in carcere a Pavia”, dove era rientrato il 2 marzo dopo che il magistrato di sorveglianza aveva sospeso l'affidamento terapeutico provvisorio in una comunità. In carcere, dove era entrato nell'agosto 2022, aveva denunciato di aver subito maltrattamenti e abusi. Per i maltrattamenti è imputato Gianmarco Fagà, trapper noto come Traffik e come Jordan condannato in primo grado a Monza per rapina aggravata dall'odio razziale (accusa riqualificata in violenza privata in appello). Per Fagà oggi inizia di fatto il processo a Pavia e il padre di Jordan sarà parte civile. Tinti aveva anche denunciato di essere stato vittima di violenza sessuale da parte di un altro detenuto. Il legale del trapper si è opposto alla richiesta di archiviazione della Procura.