La Cassazione “salva“ l’imprenditore condannato

La Cassazione annulla sentenza su imprenditore per falsa fatturazione: difetto di notifica invalida processo. Atti rimandati alla Corte d'Appello.

La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza del febbraio 2024 della Corte d’Appello di Milano a carico di un imprenditore piemontese di 85 anni che era stato condannato a otto mesi di reclusione per falsa fatturazione. Aveva infatti emesso alcune fatture per prestazioni mai eseguite, al fine di consentire l’evasione di 105mila euro da parte di una onlus della Lomellina. La difesa però aveva impugnato la decisione di secondo grado, ricorrendo in Cassazione con diverse motivazioni, tra cui un difetto di notifica: non era stata inviata al codifensore la notifica del decreto di citazione a giudizio in Appello. Il motivo di ricorso è stato accolto dagli Ermellini. I giudici della Suprema Corte hanno constatato che uno dei difensori in sede di conclusioni del giudizio aveva sollevato l’eccezione, quindi in base alla legge "la nullità non può ritenersi sanata e inficia irrimediabilmente l’intero procedimento di Appello". Dunque i giudici hanno annullato la sentenza, rimandando gli atti alla Corte d’Appello.

N.P.