Pavia – Il mezzo di grandi dimensioni per allestire il cantiere non riesce a passare dal cancello e si fa strada “limando“ i due capitelli. Peccato che risalgano al 1700. È accaduto ieri mattina al liceo Cairoli dove sono incominciate le opere per la realizzazione di una palestra. Sono stati diversi cittadini, attorno a mezzogiorno, a segnalare in Provincia quanto stava accadendo e sono subito partite le verifiche.
Si è così accertato che i due capitelli a lato del cancello centrale dell’istituto di corso Mazzini sono stati mozzati. Per lunedì il presidente dell’amministrazione provinciale Giovanni Palli ha convocato una riunione urgente con il responsabile del progetto, l’architetto Antonio Massaro, l’impresa esecutrice e il direttore lavori per verificare che cosa sia accaduto e nel caso in cui venisse accertato l’errore, far pagare i danni.
Nel caso in cui per un cantiere si debbano utilizzare materiali o mezzi diversi da quelli previsti, occorre chiedere l’autorizzazione e fermarsi. Palazzo Olevano, che ospita la sede centrale del liceo, è un edificio storico sotto il vincolo della Soprintendenza. "Siamo in contatto con il Comune perché attivi un tavolo di lavoro istituzionale e con la Soprintendenza in modo da monitorare ogni rilievo" ha sottolineato il presidente Palli.
"È possibile che si agisca con una simile leggerezza - si è domandato Simone Verni del M5S -? È possibile che una ditta appaltatrice non chieda alcuna autorizzazione per un palazzo vincolato dalla Soprintendenza?". Nel cortile posteriore del liceo sono iniziati i lavori per la costruzione di una palestra. "Un intervento atteso da decenni - ha ricordato il presidente della Provincia - che ora si può realizzare grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza per la trasformazioni degli edifici scolastici in veri e propri poli della conoscenza aperti e inclusivi".
L’idea progettuale della palestra ha pensato a un padiglione a sé stante rispetto alla scuola che si inserisse nel contesto del centro storico, con le mura e con la città. L’edificio composto da tre gradoni che rappresentano idealmente anche le aree gioco al loro interno, avrà un tetto verde come se fosse una sorta di risarcimento verde dell’area a giardino sottratta per edificare la palestra. Ma i lavori che costeranno oltre 1,7 euro e dovrebbero terminare entro il 31 marzo 2026 hanno già ricevuto le critiche da parte di alcuni esperti che hanno criticato il forte impatto dell’edificio. Prima ancora dello sfregio di ieri.