Pavia – "Per ricordare la Shoah non si deve rivolgere lo sguardo solo al passato, ma adoperarci nel quotidiano, per contrastare le logiche della discriminazione, dell’odio, della sopraffazione tra persone o gruppi di persone". A 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, il prefetto di Pavia Francesca De Carlini ha lanciato un invito ai tanti giovani intervenuti, insieme alle autorità, al teatro Fraschini che ha ospitato le celebrazioni del “Giorno della memoria”.
"Abbiamo il dovere di fermarci e guardare in faccia alla storia - ha detto il sindaco Michele Lissia - e ricordare cosa può accadere quando l’odio e l’ideologia, uniti all’indifferenza e all’ignoranza, prendono il sopravvento". Momento centrale della cerimonia, è stata l’orazione ufficiale tenuta da Elisa Signori, direttrice dell’Istituto pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, preceduta dagli interventi di Lucio Andreani, delegato Aned (associazione nazionale ex deportati) e dello studente Pietro Bernuzzi, delegato della Consulta Provinciale degli Studenti. "La deportazione nei lager nazisti è una realtà storica complessa, che deve ancora essere studiata – ha spiegato Signori –. Ad esempio manca un’anagrafe completa di tutti i deportati italiani".
Ma l’Olocausto non è stata soltanto responsabilità di Hitler e di un manipolo di fanatici assetati di sangue, per far funzionare la macchina dello sterminio sono state coinvolte un milione di persone. Eppure, secondo Eurispes, il 15,9% degli italiani sottovaluta la deportazione e il 14,1% la nega del tutto. "I fascisti ebbero un ruolo – ha proseguito Elisa Signori – e in Italia si sapeva. Se dimenticassimo tutto ciò verremmo meno a un nostro dovere di conoscenza storica e di impegno etico-civile. Perché ci sono ancora tanti piccoli Auschwitz vicino a noi. Basta non vedere, non ascoltare, non fare".
La celebrazione è stata accompagnata da brani di Georg Friedrich Händel e John Henry Purcell eseguiti dagli studenti del liceo musicale “Adelaide Cairoli“ di Pavia che hanno ballato, inoltre, una coreografia sulle musiche tratte dalla colonna sonora di Schindler’s List di John Williams. In conclusione sono state consegnate dai sindaci della provincia, le medaglie d’onore concesse a cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti. Sono stati insigniti: Bruno Bertoletti, Serafino Borghi, Santo Cantoni, Carlo Angelo Cerati, Pierina Filomena Giudici, Silvestro Lodola, Carlo Lombardi, Luigi Losio, Francesco Maffè, Felice Monziani, Francesco Nicrosini, Pietro Signorelli, Pietro Ruggia.