Ha donato tutto quello che aveva in beneficenza Giuseppe Colli, operaio meccanico in pensione, scomparso all’inizio di agosto del 2022 a 85 anni, lasciando due testamenti con i quali ha stabilito che la sua casa di vicolo Oropa a Cilavegna e due piccoli appezzamenti di terreno, appena fuori dall’abitato, andassero al Comune lomellino, dove ha sempre vissuto e dal quale non si è mai mosso, e un cospicuo gruzzolo, un milione e 200 mila euro, all’ospedale di Vigevano, dove era stato anche degente a causa del Covid. Dell’eredità si era venuti a conoscenza all’inizio del 2023 e la Asst l’aveva accettata con beneficio d’inventario nel maggio di quell’anno non conoscendone l’ammontare, in attesa che il notaio designato procedesse a tutte le verifiche del caso per escludere l’esistenza di eventuali eredi con diritti di legittima e l’assenza di debiti. Adesso che non sussistono più ostacoli l’intera eredità potrà essere utilizzata. Il Comune l’ha accettata definitivamente con il voto del consiglio comunale di qualche settimana fa. Giuseppe Colli ha sempre vissuto in paese, evidentemente mettendo da parte gran parte dei suoi guadagni e forse un’eredità ricevuta.
"A Cilavegna, come in tutti i piccoli centri, molti sono conosciuti con il soprannome, lui per tutti era “Peppino meccanico“ – lo ricorda l’ex-sindaco del centro lomellino, Giuseppe Colli, suo omonimo –. Non era sposato e non aveva figli. Viveva da solo e si dedicava al suo orto. Non possedeva nemmeno la televisione. Ogni tanto veniva in Comune per scambiare due chiacchiere, senza ragioni precise, se non quella del fatto di condividere il nome".
Nel suo testamento il benefattore è stato molto preciso nella divisione delle risorse: il 40% per la clinica medica, il 30% per quella chirurgica e il 30% per quella oculistica. Del milione e 203mila euro e spiccioli la Asst ha utilizzato la parte curata da due dei quattro istituti di credito che gestivano i capitali del pensionato, acquistando 88 letti di degenza che hanno sostituito quelli esistenti ormai decisamente usurati: 58 sono andati all’ospedale di Vigevano (12 in Cardiologia, 10 in Chirurgia, 16 a Ortopedia, 10 a Ginecologia e 10 al Pronto soccorso per la gestione dei momenti di sovraffollamento). Altri 25 sono andati all’Asilo Vittoria di Mortara (10 a Medicina, 4 a Riabilitazione, 5 a Chirurgia e 6 a Pneumologia) e 5 alla Neurologia di Voghera. Con quella stessa somma si è anche provveduto ad acquistare una lampada “a fessura“ che viene utilizzata in Oculistica.