REDAZIONE PAVIA

Lotta ai disturbi dell’apprendimento. Sette “lezioni” ai genitori degli alunni

A partire dal 21 gennaio, organizzati dall’Associazione Italiana Dislessia

A partire dal 21 gennaio, organizzati dall’Associazione Italiana Dislessia

A partire dal 21 gennaio, organizzati dall’Associazione Italiana Dislessia

Sette incontri online, previsti a partire dal mese di gennaio e completamente gratuiti, destinati ai genitori di studenti che hanno manifestato dei disturbi legati all’apprendimento. Li organizza l’Associazione Italiana Dislessia che, con il progetto, punta a fornire ai genitori dei ragazzi e delle ragazze affetti da Dsa gli strumenti utili a conoscere i disturbi dell’apprendimento e che, se non intercettati, possono influenzare la carriera scolastica degli studenti. Ma Dsa è anche l’acronimo di "Domani saremo autonomi", il progetto promosso ormai da tre anni dall’ex-assessore Paola Fantoni e dal consigliere di maggioranza Paola Cavallini.

Gli incontri, dei quali è stata data comunicazione ai dirigenti degli istituti scolastici cittadini con l’intesa di informare le famiglie degli alunni, sono programmati a partire dal 21 gennaio e sino all’11 marzo sulla piattaforma Microsoft Teams. Gli intervenuti potranno conoscere l’evoluzione dei Dsa e gli effetti che possono produrre sull’attività scolastica dei ragazzi con l’impatto che inevitabilmente andrà ad interessare anche la vita emotiva oltre a tutta la specifica normativa che riguarda questa specifica problematica. Tre anni fa, all’avvio del progetto, era stata pianificata una indagine in 37 scuole per poter delineare con esattezza i confini e la portata del problema e dunque per mettere a punto le strategie migliori per affrontarla.

I dati disponibili però sono solo parziali perché, e il dato è di per sé in qualche modo sorprendente, sono state più della metà le famiglie che non hanno prestato il proprio consenso alla somministrazione dei test ai figli, di fatto rinunciando a focalizzare l’eventuale presenza di un disturbo dell’apprendimento. Da quelli a disposizione è emerso che uno studente su cinque presenta un disagio di qualche tipo che spazia dalle necessità educative speciali, ai disturbi dell’apprendimento, per finire all’autismo, alle difficoltà di comprensione dei testi alle difficoltà di studenti stranieri che non conoscono l’italiano. Ma gli organizzatori non si danno per vinti: a coloro che hanno risposto picche in prima battuta verrà offerta la possibilità di approfondire la questione e ad essi sarà inviata una comunicazione, direttamente dagli istituti scolastici, entro questa settimana.

Umberto Zanichelli