MANUELA MARZIANI
Cronaca

Mamma e figlio morti durante il parto: inutili i tentativi di rianimazione e il cesareo per salvare il piccolo Sasha Andrei

La trentenne Andreea Mihaela Antochi, 30 anni, si è sentita male durante il travaglio. La Procura indaga dopo l’esposto del marito e padre: “Vi amerò per sempre”. Domani flash-mob degli amici davanti al Policlinico San Matteo

Andreea Michaela Antochi, 30 anni con il marito Florin Catalin Lovin

Andreea Michaela Antochi, 30 anni con il marito Florin Catalin Lovin

Pavia, 18 dicembre 2024 – Doveva essere il primo Natale della loro famiglia, invece sarà un Natale di dolore. Andreea Mihaela Antochi, 30 anni, e il bimbo che portava in grembo sono morti al San Matteo di Pavia dove la donna avrebbe dovuto dare alla luce il suo primo figlio. Si sarebbe chiamato Sasha Andrei.

Andreea Michaela Antochi, 30 anni
Andreea Michaela Antochi, 30 anni

Il ricovero in ostetricia era avvenuto domenica quando sarebbero cominciate le procedure per il parto indotto. Nella notte tra lunedì e martedì, però, la donna ha cominciato a star male, durante il lungo travaglio ha avuto un’insufficienza respiratoria e poi è andata in arresto cardiaco. Per quasi un’ora i medici hanno provato a rianimarla, senza riuscirci. Inutile anche il taglio cesareo disposto d’urgenza nel tentativo di riuscire a salvare almeno il piccolo.

L’inchiesta

La Procura di Pavia ha aperto un fascicolo d’indagine, dopo l’esposto presentato da Florin Catalin Lovin, privato nel giro di poche ore della moglie e del figlio. L’uomo, disperato per il duplice lutto che lo ha colpito, chiede che venga fatta luce su quanto è successo. Le ipotesi di reato sono per omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario.

È stata acquisita tutta la documentazione sanitaria riguardante il caso e le salme sono state poste a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’effettuazione dell’autopsia. “Il procedimento penale – spiega una nota diramata dalla Procura – prosegue al fine di accertare eventuali condotte colpose e individuare eventuali responsabilità dei sanitari che hanno avuto in cura Antochi e Lovin”.

Le ipotesi

Da quanto si è appreso Andreea non aveva particolari patologie o almeno non che fossero note allo staff medico. Un’ipotesi, ancora da confermare, è che possa aver avuto una complicanza legata alla rottura del sacco placentare. “Complicanze come queste durante il parto - spiegano gli esperti - avvengono rarissimamente”.

L’ultimo caso simile a Pavia risale a sette anni fa, ma questo non rappresenta una consolazione per il Florin Catalin Lovin, di origini romene come la moglie, che si era sposato da poco e non vedeva l’ora di diventare papà.

L’addio struggente

“Grazie per i 7 anni più belli che ho vissuto con voi e i più belli della mia vita – il messaggio su Facebok di Florin –. Vi amerò sempre! Addio, amori miei. Bella corsa”. Moltissime le testimonianze di affetto che sono arrivate all’uomo dalla comunità romena. “Un uomo con un’anima grande come una montagna – ha detto un collega – e un amico affidabile a cui la vita ha dato la prova più difficile, gli ha portato via gli affetti più cari”.

Il Policlinico

In serata il Policlinico ha diffuso un comunicato: “Per tutta la comunità del San Matteo questa è una giornata di lutto. La morte di una mamma e del suo bambino è un dramma dolorosissimo e il nostro pensiero accorato è tutto rivolto a chi non c’è più e ci stringiamo a chi ne piange la scomparsa. C’è un’indagine in corso a cui il nostro istituto garantisce piena collaborazione per i dovuti accertamenti. Per parte nostra, non possiamo fare altro che ribadire il valore e l’alta professionalità dei medici e di tutto il personale del San Matteo, che dedicano tutta la propria vita, con incredibile abnegazione, a salvare vite e a farne nascere di nuove”.

Il flash-mob

Ma gli amici che conoscevano Andreea e sapevano quanto desiderasse diventare mamma e stringere forte il suo bambino non ci stanno. Per questa mattina alle 10 hanno organizzato una manifestazione in piazzale Golgi, davanti all’ingresso principale del policlinico. “Queste cose non devono capitare nel 2024 – hanno sostenuto –. Non è giusto che una donna vada a partorire e perda la vita insieme al figlio”.