Pavia, 19 dicembre 2024 – Desiderava diventare mamma Andreea. Aveva preparato tutto per accogliere il suo Sasha che aveva già anche le scarpine da ginnastica per correre felice. Ma Andreea e il suo bambino non torneranno a casa dal San Matteo. Hanno perso la vita entrambi.
“Abbiamo pensato di fare una manifestazione davanti al policlinico - ha detto Irina Anton che ha voluto chiamare a raccolta quanti conoscevano Andreea Michaela Antochi -. Alle 10 saremo in piazzale Golgi, perché non è giusto che nel 2024 una donna vada a partorire e perda la vita insieme al figlio. Chiediamo la presenza di tutti con una candela affinché queste tragedie non accadano più. Chi doveva salvarla non l’ha fatto, l’hanno lasciata soffrire fino all’ultimo”.
Andreea Antochi, di origini romene e residente a Villanterio con il marito Florin Catalin Lovin, era andata in Policlinico domenica per far nascere il suo bambino. Durante il lungo travaglio, però, qualcosa è andato storto. Forse a causa di un’embolia o di un problema con il sacco placentare e il liquido amniotico, la donna ha avuto una crisi respiratoria.
Inutili tutti i tentativi di rianimare la giovane e inutile anche il taglio cesareo, disposto per tentare di salvare almeno il bambino. Anche questo disperato tentativo è risultato vano. “Un caso rarissimo - commentano i sindacati -. Le statistiche parlano di 2-6 casi ogni 100mila gravidanze. Non c’è stata alcuna negligenza da parte dei medici”. L’ultimo episodio di decesso al San Matteo risale a sette anni fa e il tasso di mortalità neonatale in Lombardia è di 3,5 ogni mille nuovi nati.
Il Policlinico
“Per tutta la nostra comunità questa è una giornata di lutto - fa sapere il Policlinico in una nota -. La morte di una mamma e del suo bambino è un dramma dolorosissimo. Il nostro pensiero accorato è tutto rivolto a chi non c’è più e ci stringiamo a chi ne piange la scomparsa. C’è un’indagine in corso a cui il nostro istituto garantisce piena collaborazione per i dovuti accertamenti.
Per parte nostra, non possiamo fare altro che ribadire il valore e l’alta professionalità dei medici e di tutto il personale del San Matteo, che si dedicano con incredibile abnegazione a salvare vite e a farne nascere di nuove”.
La procura della Repubblica, però, vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo dopo la querela presentata da Lovin, che pensava di poter festeggiare il suo primo Natale con il piccolo Sasha e, invece, si ritrova a casa da solo. Omicicio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario sono i due reati ipotizzati.
Massima disponibilità è stata data dal San Matteo, che ha già messo a disposizione dei magistrati tutta l documentazione sanitaria relativa alla gestante. Entrambe le salme sono state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia.
Da quanto si è appreso, Andreea era alla sua prima gravidanza e non accusava particolari patologie. Fino al momento del parto, la gravidanza era stata regolare, senza particolari apprensioni o rischi per il feto. Trent’anni e tanti sogni da realizzare, la giovane non si era sposata da molto, ma quando aveva scoperto di essere incinta aveva preparato la cameretta per il bambino. “Hai lasciato troppo dolore in chi ti conosceva”, hanno commentato gli amici della comunità romena, affranti per una tragedia inaspettata.