STEFANO ZANETTE
Cronaca

Dagli scarichi abusivi alla marijuana «I fiumi con noi sono al sicuro»

Pavia, il bilancio estivo del comandante della polizia provinciale

Il comandante della polizia provinciale pavese Mauro Maccarini

Pavia, 17 agosto 2015 - «Non abbiamo tirato i remi in barca». Mauro Maccarini, comandante della Polizia provinciale, traccia un bilancio di mezza estate dell’attività del Nucleo fluviale, istituito nel 2013 e riproposto anche quest’estate, per il terzo anno consecutivo, sulle acque del Ticino e del Po. Nonostante il momento «nebuloso» in cui stanno letteralmente «navigando a vista», sia la Provincia che tutti i servizi dipendenti dall’ente in fase di trasformazione, «siamo riusciti a mantenere il servizio anche quest’estate – spiega l’assessore provinciale Francesco Brendolise – anche se la Polizia provinciale è in una fase delicata: prima sembrava che dovesse sparire, con uomini e mezzi dirottati ai Comuni, poi invece un emendamento alla legge di riordino degli enti locali ha confermato che può continuare ad esistere, almeno per quelle che sono le funzioni fondamentali dell’ente». Le problematiche di trasformazione e delle competenze hanno ridotto un po’ l’attività del Nucleo fluviale: «Rispetto alle due o tre uscite alla settimana degli scorsi anni – spiega il comandante Maccarini – per quest’estate abbiamo limitato il servizio a una o al massimo due uscite alla settimana. Non per un problema di costi, ma delle diverse altre incombenze che ha il nostro personale. Comunque abbiamo iniziato il servizio già a maggio e proseguiremo fino a settembre. Poi dal 20 settembre, con l’inizio della stagione venatoria, dovremo occuparci quasi solo di quello».

Il nucleo fluviale della Polizia provinciale è un servizio «a costo zero», non solo perché il personale è quello sempre comunque in servizio, ma anche perché per navigare su Ticino e Po usano un barcé a motore già di proprietà della Provincia. «È anche l’imbarcazione più adatta – conferma Maccarini – anche in periodi di secca come quest’anno: l’imbarcazione ha il fondo piatto ed è fatta apposta per poter navigare anche con possima acqua, come è successo quest’estate».

E in questi primi mesi di attività, quali sono stati i risultati raggiunti? «Il nostro obiettivo è principalmente quello preventivo – risponde il comandante Maccarini – nel senso che abbiamo istituito e poi mantenuto il servizio soprattutto per dare un punto di riferimento istituzionale a chi frequenta il fiume, in barca o sulle rive. Facciamo regolarmente tappe nei diversi imbarcaderi e la nostra presenza istituzionale viene apprezzata: sono in molti che ci fanno segnalazioni, che poi noi approfondiamo». Qualche esempio? «Senza entrare nei dettagli – premette Maccarini –, perché si tratta di fascicoli aperti con indagini in corso, le segnalazioni riguardano in genere scarichi abusivi in acqua o viceversa prelievi non autorizzati con idrovore direttamente nel fiume. Dalla barca si vedono anche forme di vegetazione diciamo non spontanea», nel senso di piante di cannabis coltivate nella boscaglia in riva al fiume, in posti spesso difficilmente raggiungibili da terra.

stefano.zanette@ilgiorno.net