REDAZIONE PAVIA

Maschere e tute bianche a Milano a un anno dall’uccisione dei maiali

Attivisti a Zinasco commemorano con tute bianche e maschere i 9 suini uccisi un anno fa. Protestano per mancanza di protocolli per animali non destinati all'alimentazione. Dirigente sanitario conferma misure drastiche in caso di contagio. Lotta contro stermini di massa negli allevamenti.

Uno dei momenti della protesta davanti al palazzo della Regione a Milano

Uno dei momenti della protesta davanti al palazzo della Regione a Milano

Tute bianche, le stesse che indossavano diverse persone un anno fa, maschere a simboleggiare i volti dei veterinari che hanno fatto irruzione e poi nove corpi a terra in ricordo dei nove suini che esattamente il 20 settembre 2023 sono stati uccisi nel rifugio Cuori liberi di Sairano, una frazione di Zinasco. Per ricordare quanto accaduto un anno fa, quando gli attivisti non sono riusciti a impedire ai veterinari di Ats di entrare nel santuario e abbattere i maiali che erano venuti in contatto, ieri mattina diverse persone si sono radunate sotto il palazzo della Regione, quello da cui sarebbe partito l’ordine di abbattere i suini. "A un anno di distanza ci vengono ancora negati protocolli specifici che metterebbero al riparo per sempre animali non destinati all’alimentazione, ospiti dei nostri rifugi – ha commentato Sara D’Angelo, portavoce della Rete dei santuari -. Per questo non smetteremo di lottare: torneremo a Roma e arriveremo fino a Bruxelles". Durante un flash mob, interpretato dalle attrici Elisa D’Eusanio e Alessia De Pasquale, sono stati ripercorsi i momenti salienti che hanno portato all’uccisione dei 9 maiali sani. "Un rifugio è un luogo di amore e rispetto - hanno detto le attrici -. Quella promessa è stata infranta il 20 settembre creando un terribile precedente. Abbiamo empatizzato profondamente con chi, quel giorno, ha fatto scudo". Il dirigente della sanità animale di Regione Lombardia, Marco Farioli, che ha incontrato una delegazione di manifestanti, ha confermato che a oggi in caso di contagio sarebbero applicate le stesse drastiche misure anche all’interno di un rifugio. "Vogliamo denunciare gli stermini di massa che stanno avvenendo in questi giorni, a garanzia del portafoglio degli allevatori. Il virus infatti – ha aggiunto Sara D’Angelo. Nascondendosi dietro il concetto di biosicurezza hanno massacrato, dall’inizio dell’anno, più di 117mila maiali, tra Lombardia e Piemonte". Manuela Marziani