MANUELA MARZIANI
Cronaca

Si sentono male in casa, era monossido. A Mede tragedia sfiorata, in tre si salvano con una chiamata

Killer silenzioso in agguato: il cattivo funzionamento di una caldaia ha sprigionato carbonio. Ricoverati in codice giallo un uomo di 82 anni, una donna di 74 e un’altra donna di 55

I vigili del fuoco in azione vicino all’abitazione nella quale si è sprigionato il monossido

Mede Lomellina (Pavia) – Mal di testa, vertigini, nausea e uno stato confusionale. Hanno cominciato a sentirsi poco bene prima della mezzanotte di giovedì e, fortunatamente, non hanno aspettato che il malessere passasse da solo. Hanno chiamato il 118 e così sono stati salvati da un’intossicazione da monossido di carbonio, il killer silenzioso. A causa del cattivo funzionamento di una caldaia a legna che ha sprigionato carbonio, i residenti in un’abitazione di viale Unione Sovietica hanno accusato uno strano malessere. Nell’abitazione sul viale che conduce a Lomello sono immediatamente arrivati i vigili del fuoco, insieme alle ambulanze della Croce Garlaschese e della Croce d’Oro di Sannazzaro, oltre a un’automedica del 118 e ai carabinieri.

All’interno dell’alloggio i sanitari hanno trovato tre persone adulte appartenenti allo stesso nucleo familiare che manifestavano i sintomi più gravi. Sono stati così trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale di Pavia un uomo di 82 anni, una donna di 74 e un’altra donna di 55, probabilmente una coppia di coniugi con la figlia che sono arrivati al San Matteo in codice giallo. Altre due persone che si trovavano in casa, invece, non sono stati poco bene e non hanno avuto bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere.

A salvare la famiglia è stata la tempestività con la quale hanno chiamato i soccorsi e il fatto che nessuno, nonostante l’ora, stesse dormendo. Per questo hanno potuto lanciare un sos chiamando i sanitari. Quando i soccorritori sono arrivati, i dispositivi automatici di rilevazione del monossido di carbonio hanno allertato della presenza di un pericolo.

Di conseguenza sono state attivate tutte le procedure di emergenza previste con una particolare attenzione all’aerazione dei locali. Contemporaneamente in viale Unione Sovietica sono arrivati anche gli ispettori dell’Ats che sono stati impegnati nell’esaminare il sistema di riscaldamento a legna con qualche problema di corretto funzionamento e valutare la situazione.

Poco più di un mese fa un’altra coppia a Pieve Porto Morone era rimasta intossicata. In questo caso avevano utilizzato un braciere per riscaldare la camera da letto. Nel cuore della notte si sono svegliati accusando i primi sintomi e, in modo imprudente perché non avevano individuato la causa del loro malessere, sono saliti in auto per raggiungere il pronto soccorso più vicino a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.