Ancora un rinvio (al 30 ottobre) della decisione della Provincia di Pavia in merito all’attivazione di un nuovo biodigestore per la produzione di metano nell’impianto di località Campo Viola, periferia Nord di Broni, al confine con Stradella e San Cipriano Po dove si trovano i nuclei abitati più vicini. La conferenza dei servizi di ieri, rilevando che manca ancora il parere dell’Arpa ha disposto un aggiornamento di quindici giorni. Ma, nel frattempo, sul tavolo è approdato anche un voluminoso dossier in cui sono elencati rischi e pareri negativi da parte della consigliere comunale all’opposizione di Broni, Giusy Vinzoni. Un documento redatto con esperti e tecnici dell’associazione “Iolanda Nanni” (esponente dei Cinque Stelle, prematuramente scomparsa) e Laboratorio del Futuro.
Contrarietà ribadita a chiare lettere da Vinzoni: "La giunta di Broni, che anche ieri ha ribadito il suo parere favorevole, insiste sul concetto che l’impianto (di proprietà e gestito da Ambiente e Risorse Srl ndr) esiste da oltre 20 anni. Ma – sottolinea – non produceva biometano con tutti i rischi connessi a questa attività". Non a caso nel voluminoso dossier si elenca anche che, nel raggio di 15 chilometri, sarebbe il terzo impianto per la produzione di metano e che in provincia di Pavia sono 68 quelli già esistenti per produrre biogas.
Consumo del suolo e rischi ambientali, ma la relazione parla anche di aumento del traffico pesante in un’area già satura. "E comunque è inaccettabile che la giunta comunale abbia deciso senza neppure convocare la commissione ambiente", conclude Vinzoni. P.R.