ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Riso Carnaroli, il migliore è della Riserva San Massimo

Il prestigioso riconoscimento arriva dal Gambero Rosso

La Riserva San Massimo

E' della Riserva San Massimo di Gropello Cairoli, in provincia di Pavia, il miglior riso Carnaroli, secondo una classifica stilata dal Gambero Rosso. La classifica dei migliori Carnaroli, ottenuta con una degustazione alla cieca, è stata pubblicata sul numero di ottobre della rivista e vede sul gradino più alto del podio il riso "Riserva San Massimo - L'Autentico", conosciuto e apprezzato da moltissimi chef. L'azienda che si trova nel cuore della Valle del Ticino, in un luogo naturale unico, ricco di biodiversità, produce "il re dei risi" (così viene definito il Carnaroli) in purezza, in circa 100 ettari, nonostante i tempi di maturazione di questo riso siano i più lunghi in assoluto ed i rischi di produzione molti perché si tratta di una varietà sensibile e delicata e con piante molto alte. Sull’ultimo numero della rivista Gambero Rosso, interamente dedicato al tema "riso & risotti", sono stati presentati i trenta migliori risi della famosa varietà a chicco lungo.

E non poteva mancare quello della Riserva San Massimo. "Il cereale – scrive Mara Nocilla nell'introduzione alla classifica – è stato cotto semplicemente in acqua senza sale, e assaggiato al naturale privo di condimenti". La degustazione alla cieca ha portato a stilare una doppia classifica tra ventitré "Carnaroli di cascina" e sette "Chicchi da risotto" disponibili nei supermercati. Il giudizio per il riso Riserva San Massimo non lascia dubbi sulla qualità, "Tanti i fattori che danno ragione a questo Carnaroli fuoriclasse a filiera chiusa. La cultivar autentica iperselezionata. La coltivazione a basso impatto ambientale in un’area naturale di oltre 800 ettari all'interno del Parco del Ticino. La pilatura a pietra. La cura estrema di tutti i processi produttivi. Il risultato è un Carnaroli semplicemente perfetto. Colore bianco perla, aspetto lucente, forma regolare, nessun difetto neanche a pagarlo oro. Naso soave e pulito con richiami a cereali, paglia e fieno giovanili, che dopo la cottura di 13-14 minuti si apre in un bouquet ricco ed evocativo di note vegetali fresche, floreali, lattiche e di frutta secca in guscio, con richiami alla nocciola. Sapore dolce e intenso, profilo aromatico sulle orme dell’olfattiva, arricchito da pane biscottato. Un capolavoro anche la consistenza, soda e insieme fondente fino al cuore del chicco". Si tratta dell'ennesimo riconoscimento di qualità per Maria Antonello, proprietaria di Riserva e il direttore Dino Massignani, "non possiamo che essere più che soddisfatti anche perché questi riconoscimenti gratificano il lavoro meticoloso che quotidianamente portiamo avanti in Riserva. Un lavoro che pone le basi su un grande rispetto per la natura incontaminata che circonda le nostre risaie".