"Molestie in reparto". Sette donne parti civili

Lo scandalo al Policlinico San Matteo di Pavia: ieri è iniziato il processo. In aula si sono costituite alcune delle undici specializzande coinvolte.

"Molestie in reparto". Sette donne parti civili

"Molestie in reparto". Sette donne parti civili

È iniziato a Pavia il processo a carico del primario del Policlinico San Matteo accusato di aver

molestato undici specializzande. Ieri in tribunale si sono costituite parti civili sette persone offese su undici, tra cui l’unica che ha presentato formale denuncia. Nell’udienza sono state affrontate questioni preliminari

tecniche relative ai capi d’imputazione, per le quali il gip Maria Cristina Lapi scioglierà la riserva a luglio. L’esame dell’imputato è previsto per novembre.

Le indagini si sono incentrate soprattutto sulle testimonianze delle giovani donne (tra cui anche un medico strutturato), che hanno raccontato ai carabinieri di Pavia del clima che si respirava nel reparto durante le ore di didattica. Le presunte molestie erano emerse da un questionario anonimo sottoposto alle specializzande nel 2021. Le specializzande del quarto e del quinto anno hanno riferito di "comportamenti sconvenienti" tenuti dal primario che, all’epoca dei fatti, era direttore della scuola di specialità frequentata da una ventina di allievi. Undici di loro hanno parlato di attenzioni fisiche fastidiose. Non solo, stando alle testimonianze delle studentesse, durante la didattica il medico avrebbe messo in pratica atteggiamenti sconvenienti e le avrebbe molestate fisicamente, simulando atti sessuali o anche palpeggiandole. Appena le risposte ai questionari sono arrivate all’Università, è scattato un procedimento disciplinare e il medico ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore della scuola di specialità.

Il primario, che ha sempre respinto le accuse mosse contro di lui (deve rispondere di violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità ai danni di undici specializzande del suo reparto):

secondo la difesa, le condotte sarebbero avvenute davanti a tutti gli studenti, quindi in contesto in cui non si potrebbe parlare di molestia sessuale. Il medico è assistito dall’avvocato Maria Teresa Zampogna, legale pavese che fa parte del Foro di Milano, considerata tra i maggiori studiosi a livello nazionale dei reati del Codice Rosso ed è impegnata nel contrasto alla violenza di genere. La parte civile denunciante è assistita dall’avvocato Francesca Romana Garisto di Milano (consulente del centro antiviolenza Cadmi), mentre le altre parti civili sono assistite dall’avvocato Francesco Castelli e dall’avvocato Francesca Vaccina.