Moreschi-Cotto. Il tribunale blocca tutto

Le iniziative giudiziarie di Moreschi contro Cotto sono bloccate dal Tribunale di Milano, che ha respinto le richieste della prima. La disputa riguarda il pagamento dei canoni e azioni esecutive per 8 milioni. Cotto ha ottenuto il blocco delle azioni esecutive, sostenendo di non dover quel denaro. Avvocati di La Scala assistono Cotto.

Moreschi-Cotto. Il tribunale blocca tutto

Moreschi-Cotto. Il tribunale blocca tutto

Le iniziative giudiziarie della Moreschi nei confronti della società Cotto, a cui aveva ceduto il capannone di via Cararola per riprenderlo poi in locazione, sono al momento bloccate. Così ha stabilito la terza sezione civile del Tribunale di Milano che ha accolto le richieste della società di scopo, a cui partecipavano come investitori un ente benefico veneto, che aveva messo a disposizione la maggior parte dei fondi, la stessa Moreschi e il fondo svizzero Hurleys, che ne ha acquisito la proprietà. Dopo la conclusione dell’affare, Moreschi si era resa inadempiente al pagamento dei canoni, procedendo al licenziamento degli ultimi 57 operai in forza allo stabilimento, sostenendo di voler decentrare la produzione in Toscana e Veneto. Quando Cotto aveva sollevato la sua protesta, l’azienda aveva sostenuto che i debiti erano più che compensati con i crediti che vantava verso l’immobiliare per il saldo del prezzo di vendita e aveva promosso nei confronti della stessa Cotto azioni esecutive per quasi 8 milioni, denaro che, aveva sostenuto la proprietà, avrebbe consentito a Moreschi di riequilibrare la situazione dell’azienda.

Lo stesso denaro che secondo Cotto non era dovuto, essendosi accollata il mutuo residuo sullo stabilmento e avendo concordato con il venditore una dilazione di parte del prezzo. Il Tribunale ha accolto la richiesta di Cotto, assistita dagli avvocati di La Scala, di bloccare le iniziative esecutive di Moreschi rilevando l’illegittimità delle pretese. "Eravamo certi delle nostre ragioni – commenta l’avvocato Giuseppe La Scala, senior partner – . A Moreschi consigliamo di prendere atto che la crisi del calzaturificio deve essere affrontata con realismo e serietà, preservando i valori di un marchio e di un "saper fare" che non devono essere dissipati". U.Z.