STEFANO ZANETTE
Cronaca

Il giallo di Trivolzio e la morte di Fabio Friggi: la caduta, le botte e quella telefonata

Sul corpo del 44enne lesioni "compatibili con un pestaggio". Il dubbio del corpo spostato e una versione non ritenuta credibile. I Ris nel cortile: dal sopralluogo le uniche certezze su quanto accaduto

La villetta di Trivolzio sotto sequestro dove è stato trovato il corpo priva di Fabio Friggi (nel riquadro)

La villetta di Trivolzio sotto sequestro dove è stato trovato il corpo priva di Fabio Friggi (nel riquadro)

Trivolzio  (Pavia), 24 agosto 2023 -Non solo il trauma cranico che potrebbe aver provocato la morte, ma anche altre lesioni, pare più compatibili con un pestaggio che con una caduta accidentale dalle scale. E in uno scenario diverso da quello finora supposto, nel quale gli unici presenti nell’abitazione sembravano essere la vittima e la giovane amica, che si devono inquadrare le ore che hanno preceduto l’intervento delle forze dell’ordine nell’abitazione di via delle Orchidee a Trivolzio. In quel cortile, oltre al cadavere di Fabio Friggi, il 44enne residente a Motta Visconti, originario di Casorate Primo, trovato privo di vita nel pomeriggio di venerdì scorso nel cortile esterno della casa dell’amica 25enne, ci sarebbero state anche altre persone, di certo una ma forse anche un’altra, non è chiaro però se arrivate dopo che la tragedia si era già consumata o se invece già prima. Perché erano lì? Che ruolo hanno avuto? Tutto resta ancora da appurare.

Nel totale silenzio dalla Procura di Pavia, che sull’accaduto continua a mantenere il più stretto riserbo senza comunicare ufficialmente nulla, ieri si sono comunque registrati i primi sviluppi nell’inchiesta. Ieri mattina nell’abitazione sono infatti arrivati gli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, che hanno eseguito i rilievi dai cui esiti si attendono risposte sulla ricostruzione dell’accaduto. Nel precedente sopralluogo, che aveva portato a disporre il sequestro penale dell’intera abitazione, era stata riscontrata una scena estremamente contaminata, con sangue in più punti ma in parte "da trasferimento", per il passaggio dal cortile all’abitazione anche dei due cani della 25enne. Il non semplice compito affidato agli specialisti del Ris è dunque quello di poter isolare le tracce relative alla vera e propria dinamica dell’accaduto ricostruendo a ritroso il percorso del corpo già privo di vita oppure del 44enne ancora vivo e ferito, trovato morto dai soccorritori nell’angolo del cortile esterno dopo una presunta caduta dalle scale interne.

È riuscito a trascinarsi da solo o è stato spostato? Un dubbio non chiarito dai confusi e contrastanti ricordi della 25enne, che però non sarebbe stata da sola in casa con l’amico 44enne, almeno quando sono stati chiamati i soccorsi. Contrariamente a quanto finora supposto, infatti, non sarebbe stata lei a fare la telefonata di richiesta d’intervento. Ma chi era con lei, era presente già al momento della tragedia o era stato, magari proprio da lei, chiamato dopo aver trovato il corpo dell’amico? O erano insieme già da quando la Fiat Panda di Fabio Friggi era transitata l’ultima volta alle 2 di notte per tornare a casa della giovane amica? I rilievi del Ris potranno forse chiarire le presenze nell’abitazione. Ma per la causa del decesso si dovrà attendere l’esito dell’autopsia, che sarebbe stata effettuata ieri, anche senza che sia stato possibile ottenere una conferma ufficiale.

Già dalla preliminare ispezione del cadavere, sarebbero state riscontrate, oltre al trauma cranico più evidente, anche altre lesioni, in diverse parti del corpo, che sarebbero poco compatibili solo con una caduta accidentale dalle scale, mentre lascerebbero spazio all’ipotesi di un’aggressione subìta dal 44enne, che però potrebbe anche non essere direttamente collegabile al decesso. E, al momento, dalla Procura non è neppure stato reso noto se nel fascicolo, aperto per il rinvenimento del cadavere, il sostituto procuratore Alberto Palermo abbia già formulato delle ipotesi di reato, se per omicidio, se volontario o preterintenzionale o anche solo colposo, né se sia stato ipotizzato anche altro, come l’omissione di soccorso o un tentativo di occultamento del cadavere, e se nei confronti di ignoti o già con indagati. Con l’abitazione sotto sequestro e il sopralluogo del Ris dopo cinque giorni dal rinvenimento del cadavere, che si possa essere trattato di un decesso per causa accidentale pare poco probabile.