STEFANO ZANETTE
Cronaca

Morte di Fabio Friggi, sangue sull’asfalto accanto all’auto: spunta l’ipotesi del pestaggio in strada

Dalle indagini emergono nuovi particolari che infittiscono il mistero sulla morte del 44enne. L’ultima parola all’esito dell’autopsia e all’analisi dei tabulati telefonici

Ris a Trivolzio e Fabio Friggi

Ris a Trivolzio e Fabio Friggi

Non ci sono certezze, anzi più passano i giorni e più emergono elementi che sembrano complicare il giallo. Ieri in via Delle Orchidee a Trivolzio, davanti all’abitazione dell’amica 25enne dove venerdì scorso è stato trovato morto il 44enne di Motta Visconti Fabio Friggi, erano ben visibili sulla strada alcune etichette adesive lasciate dai carabinieri del Ris di Parma dopo il lungo sopralluogo che li ha tenuti impegnati per tutta la giornata di mercoledì.

In particolare, una grossa chiazza sull’asfalto, di quello che sembra essere sangue, è indicata come il reperto “1/1“: si trova a oltre una ventina di metri dall’ingresso dell’abitazione, lungo il muro perimetrale ma appunto abbastanza distante. Forse proprio dove era parcheggiata la Fiat Panda bianca della vittima, lasciata nei pressi dell’abitazione di via Delle Orchidee dopo l’ultimo transito alle 2 di notte registrato dalle telecamere del Comune, poi rimossa e posta sotto sequestro per essere sottoposta ad accertamenti.

Altre tre tracce repertate dal Ris sono altrettanto visibili, due sui gradini e una sulla parte bassa del muretto, vicino al cancelletto che porta all’abitazione, sempre sotto sequestro. Ma quella grossa macchia sull’asfalto lascia ipotizzare una dinamica diversa dalla presunta caduta dalle scale interne con il successivo spostamento del corpo, già cadavere oppure del ferito ancora in vita, nel cortile esterno.

Mentre le tracce sui gradini sono infatti di piccole dimensioni e potrebbero essere i segni lasciati da chi ha involontariamente calpestato il sangue all’interno portandolo all’esterno uscendo, le grandi dimensioni di quella macchia “1/1“ lasciano ipotizzare che proprio lì possa essere successo qualcosa. Sempre che sia davvero sangue e che si tratti di una traccia attinente con l’accaduto, ma è stata comunque repertata dagli specialisti del Ris. Dubbi che potranno essere sciolti solo con gli esiti dei rilievi, dai tempi necessariamente non immediati. Attesi come anche i risultati dell’autopsia, effettuata mercoledì, per stabilire la causa del decesso e chiarire le altre lesioni riscontrate, oltre al più evidente trauma cranico, in diverse parti del corpo, pare più compatibili con un pestaggio che non con una caduta accidentale, anche se non è chiaro se legate oppure no alla morte del 44enne netturbino.

Anche gli esiti di altri accertamenti sono attesi dagli inquirenti per ricostruire l’accaduto, in particolare le analisi dei tabulati, con i dettagli sulle chiamate fatte e ricevute oltre che delle posizioni, dei telefonini delle diverse persone coinvolte.