REDAZIONE PAVIA

Morto il genetista Cavalli Sforza, studiò il dna delle popolazioni

Aveva cominciato la sua carriera scientifica nell'università di Pavia con il pioniere della genetica italiana, Adriano Buzzati Traverso

Il genetista Luca Cavalli Sforza (Newpress)

Pavia, 1 settembre 2018 - È morto all'età di 96 anni il genetista Luigi Luca Cavalli-Sforza, celebre per avere gettato le basi della genetica delle popolazioni e per avere dimostrato l'infondatezza scientifica del concetto di razza umana. Nato a Genova il 25 gennaio 1922, è morto a Belluno, dove viveva. La sua carriera scientifica era cominciata in Gran Bretagna, e fin dagli anni '50 è proseguita fra Italia, dove insegnava nell'università di Pavia, e gli Stati Uniti, nell'università di Stanford.

LA CARRIERA - Cavalli Sforza aveva cominciato la sua carriera scientifica nell'università di Pavia con il pioniere della genetica italiana, Adriano Buzzati Traverso. Era l'epoca in cui i geni erano ancora entità da definire, comprendere e misurare e anche grazie al fascino di queste ricerche Cavalli Sforza aveva seguito Buzzati Traverso in Germania e poi nell'Istituto di Idrobiologia di Pallanza. I suoi colleghi ricordano Luigi Luca Cavalli Sforza come un uomo di grandi vedute e un ricercatore a tutto tondo, animato da un'enorme curiosità che lo aveva portato a studiare tanto la biologia quanto la statistica, discipline molto diverse che riuscì a conciliare nel suo impegno nelle ricerche sulla genetica delle popolazioni, dai primi studi condotti in Italia, sull'Appennino parmense, fino alle ricerche in Africa. Aveva approfondito queste ricerche nell'università di Stanford per oltre 20 anni ed era rientrato in Italia solo nel 1994,  fermamente intenzionato, aveva detto, a lottare contro "l'inerzia e la lentezza della ricerca italiana".

Aveva comunque scelto di continuare a lavorare in Italia e le sue ultime ricerche lo avevano portato ad affermare che il concetto di razza è soltanto culturale e che non è dimostrato da nessuna base genetica. Oltre al confine tra le razze Cavalli Sforza si è preoccupato di abbattere anche quello tra cultura  scientifica e umanistica, facendo dialogare discipline diverse, come genetica, matematica, archeologia e linguistica, allo scopo di ricostruire il primo atlante genetico del mondo.