
I vigili del fuoco
Pavia - Una vita semplice e riservata finita tragicamente. Girolamo Varotto, il 77enne che abitava in piazzale Crosione e, per sfuggire alle fiamme, si è lanciato dalla finestra, viene ricordato dai vicini come "una persona bravissima". Un anziano che non aveva vissuto per strada perché Girolamo non era un clochard, era una persona in difficoltà che non amava chiedere aiuto e parlare della propria vita. «Non era un ospite comunitario – spiega Elena Raschini che opera alla Casa del giovane – Per qualche anno è stato con noi durante il giorno. Prestava servizio per stare un po’ insieme agli altri e avere la giornata impegnata. La sera andava in dormitorio. Lo ricordo come una persona molto educata, molto gentile".
Prima di ricevere dal Comune l’alloggio in piazzale Crosione, pare che l’anziano abbia vissuto in via Tasso. Poi è stato inserito in un percorso di inclusione sociale e ha ottenuto l’appartamento. Attorno alle 13 di martedì, mentre si trovava da solo in casa, forse si è addormentato con la sigaretta accesa o ha acceso una candela perché la corrente non era collegata, come non era allacciato il gas. Quando si è svegliato, ha visto il fumo e le fiamme che si sviluppavano. Preso dal panico, ha pensato di salvarsi aprendo la finestra della camera da letto e lanciandosi nel vuoto dal terzo piano. Un’ora e mezza dopo, il 77enne è morto per le ferite riportate.
«Al momento non ci risultano parenti – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali Anna Zucconi, ancora sconvolta – Sapremo di più nei prossimi giorni". I Servizi sociali che ora vengono accusati di non aver prestato attenzione a Girolamo, lo avevano inserito in un percorso di inclusione sociale e stavano cercando di aiutarlo. Anche le mense tutti i giorni gli offrivano un pasto caldo. Il reddito di cittadinanza non lo faceva vivere nel lusso. Aveva bisogno di aiuto e lo riceveva senza chiederlo, perché troppo riservato.