Pavia – “È successo tutto in un attimo". Raiga Abaker Mohamed, 23enne originaria del Sudan, prova a trattenere le lacrime, sopraffatta dalla tragedia del tardo pomeriggio di venerdì, quando il figlioletto di soli 18 mesi, Munib Haider Mohamed, è precipitato dal balcone dell’appartamento al quarto piano del palazzo in via Cascina Spelta, traversa di viale Lodi alla periferia Est della città. Purtroppo inutile la corsa dell’ambulanza in ospedale, dove il bimbo è morto nella notte per le troppo gravi conseguenze del volo da oltre 12 metri.
"Gli avevo fatto il bagnetto e lo avevo messo a letto - racconta la donna, che non parla italiano, usando un’amica come interprete - ero convinta che stesse dormendo. Ha suonato il campanello una mia amica, che era venuta a trovarci, sono andata ad aprirle la porta. L’ho perso di vista solo pochissimi istanti, quando sono tornata in camera non era più a letto. L’ho subito cercato, ma non c’era".
È stata l’amica a notare la porta del balcone aperta, s’è affacciata e ha visto il piccolo al suolo. Le due donne sono subito scese in cortile e sono stati chiamati i soccorsi. La madre ha seguito il piccolo sull’ambulanza, trasportato in condizioni disperate e poi sottoposto a intervento chirurgico. Ma aveva riportato un gravissimo trauma cranico, oltre a lesioni interne a polmoni e fegato e diverse fratture. E poche ore dopo è stato purtroppo constatato il decesso. "Non so come abbia fatto - prosegue la madre in lacrime - ad arrampicarsi fino a superare la ringhiera, in così pochi istanti. Forse è salito sul triciclo e sul cassone esterno del condizionatore, ma non so, non lo abbiamo visto". La polizia, nel sopralluogo sul posto con la Scientifica, non avrebbe riscontrato responsabilità a carico della donna, che al momento non risulta indagata per quella che è ritenuta una tragica fatalità.