MANUELA MARZIANI
Cronaca

Muoversi senza inquinare. Aree restituite ai pedoni: "La città sia più vivibile"

Cortile Teresiano dell’Università libero dalle auto ma con qualche furbetto. Giochi, yoga all’aperto, progettazione degli ambienti, pedalata: iniziative per tutti.

Uno degli stand presenti ieri nel cortile Teresiano trasformato in isola pedonale

Uno degli stand presenti ieri nel cortile Teresiano trasformato in isola pedonale

Libero a metà. Il cortile Teresiano dell’Università, che ieri mattina avrebbe dovuto diventare una piazza a disposizione dei cittadini per la raccolta di proposte e suggerimenti sui temi della mobilità sostenibile, non era completamente senz’auto. "Il 19 settembre - recita un comunicato dell’ateneo - il cortile Teresiano sarà chiuso al traffico per consentire l’allestimento di stand della ciclofficina, del Comune di Pavia e di varie associazioni del settore". Ma qualcuno evidentemente non l’ha letto e così ha parcheggiato. Eppure la Settimana europea della mobilità è dedicata a “La condivisione degli spazi pubblici“.

"Il mio auspicio - ha detto il consigliere comunale Cosimo Lacava ed esponente del Sellino spiritato - è che il cortile possa essere liberato al più presto. E’ uno spazio centrale, grande e potrebbe diventare uno spazio di socializzazione sull’esempio di quanto accade in altre città europee. Una città campus dovrebbe presentarsi in modo diverso e spero che, attraverso una sinergia tra tutti i soggetti interessati, questo obiettivo si possa raggiungere". Secondo una recente rilevazione effettuata dall’Università, il 32% degli studenti si sposta a piedi o in bici, l’1,1% in moto, il 32,3 in bus, il 12,9 in treno e il 20,8 in auto. Tra i dipendenti, invece, quasi il 50% vorrebbe cambiare le proprie abitudini e cominciare a utilizzare la bicicletta, ma hanno paura perché non ritengono sicuri gli spostamenti sulle due ruote. Lo hanno ribadito anche alcuni cittadini che ieri hanno lasciato le loro proposte passando dal cortile Teresiano. "I cittadini vorrebbero una Pavia più agevole - ha anticipato Daniela Boggiani dell’ufficio sostenibilità dell’Ateneo -. Molti non vanno al lavoro in bici perché ritengono le piste ciclabili non adeguate a garantire la loro sicurezza. Anche i marciapiedi in alcuni casi non sono liberi dalle auto in sosta e questo rende più difficili gli spostamenti delle persone con disabilità, mentre in altre zone della città sono sconnessi e gli ipovedenti rischiano d’inciampare". E, se al mattino non tutti hanno accettato di cambiare le proprie abitudini anche solo per un giorno, al pomeriggio la voglia di muoversi ha avuto il sopravvento. E’ accaduto in piazzale Torino che è rimasto chiuso alle auto e si è trasformato in una palestra a cielo aperto. Sotto la guida degli studenti in scienze motorie, i bambini hanno giocato a ping pong e gli adulti hanno fatto yoga all’aperto. Domani in piazzale Allende sarà colorata la strada e si provvederà alla progettazione condivisa degli spazi. Sempre domani alle 15 da piazza Leonardo da Vinci partirà una pedalata in ricordo di Daniele Marchi, morto tragicamente mentre di recava al lavoro in bici.