
Salvatore Apicella vicino alla bicicletta del campione Marco Pantani
Pavia, 31 ottobre 2020 - Una grande passione a disposizione di tutti per regalare un sorriso a chi ne ha bisogno. Ecco il Museo delle leggende, una collezione in gran parte privata messa ora a disposizione del pubblico, che in uno spazio di 200 mq nella centralissima piazza della Vittoria può vedere che cosa hanno indossato campioni come Ayrton Senna, Marco Pantani, Jacques Villeneuve o Pelè. Uno spazio unico al mondo voluto con caparbietà dal ristoratore Salvatore Apicella, 44 anni, che ha lavorato quasi due anni per allestire il museo.
"Ho cominciato 25 anni fa a collezionare memorabilia - ha raccontato Apicella -. Sono partito dal calcio, poi si è aggiunta anche la Formula 1; nel 1989 dopo aver incontrato Senna, sono rimasto folgorato e l’ho seguito fino alla sua morte racimolando vari cimeli. Quindi ho unito la Moto Gp e il ciclismo. Tantissimi oggetti che non avrebbe avuto senso tenere in casa per mostrarli agli amici, ho preferito aprire un museo per tutti. In questo modo anche i bambini potranno scoprire qualcosa in più di grandi campioni che non hanno conosciuto".
In esposizione si trova dalla monoposto di Senna, alla moto di Valentino Rossi e Marco Simoncelli, dalla bicicletta di Pantani al casco di Michael Schumacher passando per la tuta di Lauda e le maglie di Pelé, Maradona, Messi e Del Piero. Centinaia di pezzi unici, che non appartengono tutti ad Apicella, ma sono stati anche dati in prestito ad esempio dal padre di Marco, Paolo Simoncelli che, quando ha potuto vedere come fossero stati collocati e che cosa era nato a Pavia, si è piacevolmente sorpreso.
"Appena sarà possibile verrà a visitare il museo - ha aggiunto Apicella - e lo stesso faranno tanti altri amici". Al momento lo spazio allestito nella sala al pianoterra, superati i portici che separano il dehor della pizzeria Bella Napoli con 60 posti e sopra i 75 in fondo alle scale, è aperto dalle 11 alle 18 e consente l’accesso a 4 o 5 visitatori a volta. L’ingresso è a offerta (minimo 5 euro) e il ricavato andrà all’associazione Emergenza sorriso che si occupa dei bimbi con labbro leporino. "Non rientrerò mai delle spese - ha concluso il ristoratore -, invece con 300 euro si opera un bambino. Spero che terminata l’emergenza tanti ragazzi, delle scuole, possano venire a visitare il museo. Ogni stanza è dotata di monitor per conoscere qualcosa in più della nostra storia sportiva e aiutare dei piccoli meno fortunati di loro".