
Vidigulfo, sullo sfondo lo scontro tra Si Cobas e Cgil
Attività bloccata da una settimana e rischio chiusura per il magazzino di Poste Italiane. Anche ieri i lavoratori sono stati fuori dai cancelli e intendono scioperare a oltranza. Alla base della vertenza, secondo il Sì Cobas, la volontà da parte di Metra, che detiene l’appalto di movimentazione merci nel sito, di estromettere dall’azienda il sindacato con più iscritti. "Hanno fatto arrivare 25 addetti da altrove – dice il coordinatore provinciale del Sì Cobas, Abdelghani Ait Ettalb – e le hanno collocate in tutte le posizioni apicali. Ora vogliono licenziare 7 dipendenti e sono disposti a dare incentivi pur di non farli rientrare".
Secondo la Cgil invece "un gruppo di 6 o 7 lavoratori ne sta bloccando oltre 200, mettendo a repentaglio la tenuta dell’impianto". Il Sì Cobas respinge le accuse, ammettendo solo un atteggiamento poco opportuno da parte di un delegato durante l’incontro in Prefettura, ma il segretario generale della Filt-Cgil Pavia Sergio Antonini e il segretario organizzativo Vincenzo Agrillo puntualizzano: "L’azienda ha allontanato questi personaggi pericolosi per tutti gli altri lavoratori, chiedendo la cassa integrazione poichè ormai impossibilitata a portare avanti le attività lavorative".
Domani gli oltre 200 lavoratori saranno in presidio per chiedere la normale ripresa delle attività lavorative.
M.M.