"Noi ragazzi, il bello e il futuro del Crosione"

Festa multietnica organizzata dai giovani con la comunità di Sant’Egidio, presente anche il vescovo

"Noi ragazzi, il bello e il futuro del Crosione"

"Noi ragazzi, il bello e il futuro del Crosione"

Un quartiere che non vuole più essere etichettato come un luogo di disagio e microcriminalità ha rialzato la testa. Lo ha fatto domenica grazie ai giovani, la vera ricchezza del quartiere. Sono stati loro, una sessantina di studenti delle superiori e di universitari che insieme alla Comunità di Sant’Egidio dal 2007 nella palazzina delle case popolari organizzano la scuola della pace per un centinaio di ragazzi, a pensare a tutto l’allestimento e organizzare la festa. "La partecipazione è stata molto buona – ha detto Giorgio Musso della Comunità di Sant’Egidio –, hanno preso parte anche molto persone che non frequentano abitualmente la Scuola della pace ed è stata l’occasione per mostrare un’immagine gioiosa e colorata di un quartiere che negli ultimi due anni è stato al centro di dinamiche negative"."Noi siamo il bello del Crosione" si leggeva su un enorme striscione appeso a una cancellata insieme a 150 fotografie nelle quali si vedono i bambini del quartiere immortalati nelle più disparate situazioni. "Non volevamo soltanto fare festa - ha aggiunto Musso - abbiamo raccolto diverse proposte per il quartiere che ci incaricheremo di sintetizzare in un documento che consegneremo all’amministrazione". Presenti anche il vice sindaco Alice Moggi e l’assessore alle politiche educative e aggregative Giampaolo Anfosso che si sono fermati a parlare con molte persone. Anche il vescovo Corrado Sanguineti ha voluto partecipare sottolineando la bellezza di una festa dalla quale emergeva il carattere multietnico del quartiere visto come una ricchezza.

M.M.